Immagina che sia una montatura
Storie e Notizie N. 1594
La società olandese proprietaria della nave Vos Thalassa nega che ci sia stata una rivolta a bordo o un tentativo di dirottamento, come aveva paventato Salvini.
Immagina.
Immagina con me.
Immagina con me che sia tutta una montatura.
Immagina che i migranti non esistano.
Esatto, immagina che non esistano extracomunitari e clandestini, profughi e rifugiati.
Immagina che non siano mai esistiti davvero, gli stranieri.
Immagina che non esistano sbarchi e, quindi, neppure naufragi, per loro fortuna.
Che non ci sia davvero bisogno di respingere o arrestare.
Immagina di esser circondato da soli cittadini con tutti i crismi.
Gli unici con i quali potrai prendertela, da oggi in poi, per ciò che non funzioni nella tua vita.
Oltre al tanto sottovalutato te stesso, ovviamente.
Immagina che non ci sia nessuna creatura dalla carnagione aliena che desideri impadronirsi del tuo lavoro.
Immagina che fuori della tua porta non ci siano folle di individui fedeli a un dio a te estraneo che bramino convertirti al loro credo.
Immagina che nessuno di loro miri ad appropriarsi delle tue terre.
Delle tue tradizioni.
E delle tue donne.
Semmai fossero state davvero tue.
Immagina che ciò sia logicamente impossibile.
Essendo costoro, le genti diverse da oltre oceano o confine, solo frutto della tua immaginazione.
Ovvero, di coloro che le hanno inventate.
Immagina, difatti, che tutto quel che sapevi dei minacciosi flussi migratori di averlo letto sui giornali o su internet, tra le deliranti trame di una pagina social o in una qualsivoglia patriottica newsletter.
Immagina, perciò, di non aver mai incontrato sul serio l’uomo che viene da lontano.
Di non averci parlato e, soprattutto, di non averlo ascoltato.
Immagina di non averlo mai guardato negli occhi.
Di non aver stretto la sua mano.
Camminato al suo fianco.
E, osando, percepito i suoi reali sentimenti.
Immagina di esser prigioniero di un inganno.
Di esser caduto vittima di un’illusione costruita ad arte astuta e intrisa di cinismo senza scrupoli.
Immagina.
Immagina insieme a me, ora.
Immagina insieme a me, ora, che i migranti non siano mai esistiti davvero nella tua vita.
Immagina che sia stato solo un maledetto incubo.
Ecco, adesso, ti prego.
Ti prego con tutto me stesso.
Svegliati, e apri gli occhi una volta per tutte...
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Leggi anche il racconto: Storia del confine
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Immagina.
Immagina con me.
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Immagina che i migranti non esistano.
Esatto, immagina che non esistano extracomunitari e clandestini, profughi e rifugiati.
Immagina che non siano mai esistiti davvero, gli stranieri.
Che non ci sia davvero bisogno di respingere o arrestare.
Immagina di esser circondato da soli cittadini con tutti i crismi.
Gli unici con i quali potrai prendertela, da oggi in poi, per ciò che non funzioni nella tua vita.
Oltre al tanto sottovalutato te stesso, ovviamente.
Immagina che non ci sia nessuna creatura dalla carnagione aliena che desideri impadronirsi del tuo lavoro.
Immagina che fuori della tua porta non ci siano folle di individui fedeli a un dio a te estraneo che bramino convertirti al loro credo.
Immagina che nessuno di loro miri ad appropriarsi delle tue terre.
Delle tue tradizioni.
E delle tue donne.
Semmai fossero state davvero tue.
Immagina che ciò sia logicamente impossibile.
Essendo costoro, le genti diverse da oltre oceano o confine, solo frutto della tua immaginazione.
Ovvero, di coloro che le hanno inventate.
Immagina, difatti, che tutto quel che sapevi dei minacciosi flussi migratori di averlo letto sui giornali o su internet, tra le deliranti trame di una pagina social o in una qualsivoglia patriottica newsletter.
Immagina, perciò, di non aver mai incontrato sul serio l’uomo che viene da lontano.
Di non averci parlato e, soprattutto, di non averlo ascoltato.
Immagina di non averlo mai guardato negli occhi.
Di non aver stretto la sua mano.
Camminato al suo fianco.
E, osando, percepito i suoi reali sentimenti.
Immagina di esser prigioniero di un inganno.
Di esser caduto vittima di un’illusione costruita ad arte astuta e intrisa di cinismo senza scrupoli.
Immagina.
Immagina insieme a me, ora.
Immagina insieme a me, ora, che i migranti non siano mai esistiti davvero nella tua vita.
Immagina che sia stato solo un maledetto incubo.
Ecco, adesso, ti prego.
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