Io vi sposo
Storie e Notizie N. 1568
Io vi sposo, Marielle e Mônica.
Malgrado ogni limite della logica e del possibile, terreno ideale per i folli dall’eccessivo coraggio e gli ingenui scribacchini come il sottoscritto, io vi sposo.
Io vi sposo e sarò il celebrante, già.
Perché nel luogo dove vive questa pagina e tutte le aspirazioni cancellate dall’odio più vile non conta chi celebri chi o cosa.
Quel che vale il prezzo della minima presenza è il tangibile desiderio realizzato che da quello straordinario istante viene scritto colore su colore, giammai nero su bianco.
Perché oltre siffatta finestra su uno dei tanti
perfetti domani, che abbiamo solo sfiorato, ci son tutte le tinte immaginabili e nessuna si sentirà in diritto di sovrapporsi alle altre.
Perdonami, Mônica, che ancora attendi il ritorno di Marielle a un mese dalla sua inaccettabile scomparsa, se in dono a questo sentimento crudelmente ferito offro solo un disegno.
E’ forse questa la colpa di una generazione intera di fragili complici, illusi dalla convinzione che con l’accostamento più o meno appassionato di parole e tonalità si potesse esaurire il compito.
Dietro la presunta poesia del momento, c’è un mondo intero, fuso insieme da mirabile dignità e prodezza in una sol anima che vede ogni istante, anche ora, brandelli di sé strappati via da ottuse belve oramai accettate come ordinarie.
Ecco perché il popolo che agguanterà il testimone dei giusti dovrà far tesoro di questi inumani lutti e riportare la ruvida strada sotto i piedi e il fango sulle mani.
Perché di ruvida strada e fango è fatta la via e la vita di chi resiste e resisterà ai servi del potere.
Perdonaci, Marielle, se lo spazio e il tempo in cui siamo imprigionati non hanno accelerato quanto basta per proteggere le tue preziose ali.
Siamo questo, oggi, ed è ancora troppo poco per evitare scenari da incubo per un numero intollerabile di persone.
Nondimeno, quel che vibrava e riscaldava cuori e occhi è qui. E per nostra buona sorte la memoria patisce percosse indicibili, ma respira ancora, e ci mostra qualcosa per cui vale la pena lottare e scendere in piazza.
La festa di un amore che dura da ben quattordici anni e che nel 2019 sarebbe stato officiato non come meritava, bensì, come merita.
Perché dobbiamo far di tutto per convincere quel codardo omicida di meraviglie viventi che vi ha tolto molto meno di quel che crede.
Per questa e altre mille ragioni, io vi sposo.
Marielle Franco e Mônica Benício, io vi sposo, almeno qui.
Sposo quel che avreste potuto realizzare, insieme a quel che avete lasciato.
Io sposo il mondo che avreste voluto.
Lo sposo insieme a quello che avete iniziato.
E se qualcuno ha qualcosa in contrario con questa unione, be’, parli pure, ma poi taccia per sempre.
Perché puoi uccidere vite a milioni, ma non potrai mai scalfire di un millimetro.
Il sogno che le rendeva una cosa sola...
Compra il mio ultimo libro, Carla senza di Noi
Leggi anche il racconto: Vietato guardare
Leggi altre storie di donne
Ascoltami cantare con la band
Guarda un estratto dello spettacolo Carla senza di Noi
Io vi sposo, Marielle e Mônica.
Malgrado ogni limite della logica e del possibile, terreno ideale per i folli dall’eccessivo coraggio e gli ingenui scribacchini come il sottoscritto, io vi sposo.
Perché nel luogo dove vive questa pagina e tutte le aspirazioni cancellate dall’odio più vile non conta chi celebri chi o cosa.
Quel che vale il prezzo della minima presenza è il tangibile desiderio realizzato che da quello straordinario istante viene scritto colore su colore, giammai nero su bianco.
Perché oltre siffatta finestra su uno dei tanti
Perdonami, Mônica, che ancora attendi il ritorno di Marielle a un mese dalla sua inaccettabile scomparsa, se in dono a questo sentimento crudelmente ferito offro solo un disegno.
Dietro la presunta poesia del momento, c’è un mondo intero, fuso insieme da mirabile dignità e prodezza in una sol anima che vede ogni istante, anche ora, brandelli di sé strappati via da ottuse belve oramai accettate come ordinarie.
Perché di ruvida strada e fango è fatta la via e la vita di chi resiste e resisterà ai servi del potere.
Perdonaci, Marielle, se lo spazio e il tempo in cui siamo imprigionati non hanno accelerato quanto basta per proteggere le tue preziose ali.
Siamo questo, oggi, ed è ancora troppo poco per evitare scenari da incubo per un numero intollerabile di persone.
Nondimeno, quel che vibrava e riscaldava cuori e occhi è qui. E per nostra buona sorte la memoria patisce percosse indicibili, ma respira ancora, e ci mostra qualcosa per cui vale la pena lottare e scendere in piazza.
Perché dobbiamo far di tutto per convincere quel codardo omicida di meraviglie viventi che vi ha tolto molto meno di quel che crede.
Per questa e altre mille ragioni, io vi sposo.
Marielle Franco e Mônica Benício, io vi sposo, almeno qui.
Sposo quel che avreste potuto realizzare, insieme a quel che avete lasciato.
Io sposo il mondo che avreste voluto.
Lo sposo insieme a quello che avete iniziato.
E se qualcuno ha qualcosa in contrario con questa unione, be’, parli pure, ma poi taccia per sempre.
Perché puoi uccidere vite a milioni, ma non potrai mai scalfire di un millimetro.
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