Quando i poveri ci vedono
Storie e Notizie N. 1549
Il Ruanda è diventato a tutti gli effetti il primo paese povero capace di garantire cure oculistiche all’intera popolazione.
Almeno un terzo di quest’ultima presenta disturbi alla vista e le infermiere specializzate hanno visitato gli abitanti di tutti i 15.000 villaggi all’interno di un programma sanitario che cambierà letteralmente la loro vita.
Le conseguenze saranno imprevedibili, come suggerisce la storia che segue…
Quando i poveri ci vedono.
Quando i poveri ci vedono, allargano lo sguardo e scoprono l’essenziale quanto il contorno.
Perché tutto ora torna e ogni frammento del quadro, soprattutto i più ingiusti, trovano senso.
Perché quando i poveri ci vedono meglio non cascano di nuovo nel tranello.
Evitano la solita buca, saltano a piè pari il consueto sgambetto e il truffatore di turno deve far qualcosa di più per continuare a portare a casa il bottino.
Sicché, prima o poi commetterà l’errore che lo condannerà.
E i poveri lo vedranno, oh, se lo vedranno.
Difatti, quando i poveri ci vedono per la prima volta, non perdono più prezioso tempo in parole e gesti privi di fondamento.
Gli occhi si fanno testimoni, costruiscono memoria, definiscono con la retta precisione il passato e il presente, e finalmente indicano il futuro con la concretezza che merita.
Di conseguenza, da quell’istante, parole e gesti saranno diversi e saranno in molti ad accorgersene.
Non solo i poveri.
Per questa ragione, quando i poveri ci vedono, prima o poi capita che si guardino l’un l’altro.
Per contarsi e capirsi alla giusta luce, e per fermare l’ottusa azione che serve a tutti tranne loro.
Immagina la scena in pausa, congelando siffatta astrusità per l’ultima, definitiva volta.
Dissolvenza in entrata: fratello che colpisce fratello, mentre alle spalle dei due il vero ladro del mondo fugge con il maltolto sottratto a casa loro.
Per poi ergersi a baluardo della refurtiva.
A casa sua.
All’improvviso il miracolo inatteso: l’aggressore mette a fuoco l’aggredito, le cui fiamme di verità rivelano la familiarità di carne e sangue, sfortuna e dolore.
Da quel momento la vita riprende il naturale corso, i due contendenti diventano un sol corpo, stretto in un abbraccio di speranza e coraggio.
Che stavolta consentirà loro di distinguere alla perfezione gli amici.
Dai nemici.
Questo è ciò che accade.
Quando i poveri.
Ci vedono…
Il Ruanda è diventato a tutti gli effetti il primo paese povero capace di garantire cure oculistiche all’intera popolazione.
Almeno un terzo di quest’ultima presenta disturbi alla vista e le infermiere specializzate hanno visitato gli abitanti di tutti i 15.000 villaggi all’interno di un programma sanitario che cambierà letteralmente la loro vita.
Le conseguenze saranno imprevedibili, come suggerisce la storia che segue…
Quando i poveri ci vedono.
Quando i poveri ci vedono, allargano lo sguardo e scoprono l’essenziale quanto il contorno.
Perché tutto ora torna e ogni frammento del quadro, soprattutto i più ingiusti, trovano senso.
Perché quando i poveri ci vedono meglio non cascano di nuovo nel tranello.
Evitano la solita buca, saltano a piè pari il consueto sgambetto e il truffatore di turno deve far qualcosa di più per continuare a portare a casa il bottino.
Sicché, prima o poi commetterà l’errore che lo condannerà.
E i poveri lo vedranno, oh, se lo vedranno.
Difatti, quando i poveri ci vedono per la prima volta, non perdono più prezioso tempo in parole e gesti privi di fondamento.
Gli occhi si fanno testimoni, costruiscono memoria, definiscono con la retta precisione il passato e il presente, e finalmente indicano il futuro con la concretezza che merita.
Di conseguenza, da quell’istante, parole e gesti saranno diversi e saranno in molti ad accorgersene.
Non solo i poveri.
Per questa ragione, quando i poveri ci vedono, prima o poi capita che si guardino l’un l’altro.
Per contarsi e capirsi alla giusta luce, e per fermare l’ottusa azione che serve a tutti tranne loro.
Immagina la scena in pausa, congelando siffatta astrusità per l’ultima, definitiva volta.
Dissolvenza in entrata: fratello che colpisce fratello, mentre alle spalle dei due il vero ladro del mondo fugge con il maltolto sottratto a casa loro.
Per poi ergersi a baluardo della refurtiva.
A casa sua.
All’improvviso il miracolo inatteso: l’aggressore mette a fuoco l’aggredito, le cui fiamme di verità rivelano la familiarità di carne e sangue, sfortuna e dolore.
Da quel momento la vita riprende il naturale corso, i due contendenti diventano un sol corpo, stretto in un abbraccio di speranza e coraggio.
Che stavolta consentirà loro di distinguere alla perfezione gli amici.
Dai nemici.
Questo è ciò che accade.
Quando i poveri.
Ci vedono…