L’Australia legalizzerà i matrimoni

Storie e Notizie N. 1525

Udite, annotate, e udite: l’Australia legalizzerà i matrimoni.
Incredibile, vero?
Che giornata, ragazzi.
Segnatevela, perché questa è forte.
Da ricordare, certo, ma da citare, anche.
Nelle serate convulse tra discussioni sterili e aria fritta svociata a destra e a manca, rovesciando luoghi comuni e paure.
Già, soprattutto le ultime travestite da tutto il resto.
Ma come facevano, prima?
No, perché la domanda ci sta, è il minimo.
Facevano male, ovvero, sbagliavano.
Per esteso, mancava loro qualcosa di straordinario, unico, spettacolare.
In breve, normale.

Sì, diciamolo insieme, anzi, urliamo senza alcuna esitazione.
Trattasi di semplice buon senso, permettere alle persone di sposarsi.
Cribbio, come si potrebbe immaginare di insistere ulteriormente nell’opposto?
Due creature si incontrano, si sfiorano con sguardi e pensieri per un tempo indefinito, l’attrazione si fa esigente d’attenzione e impellente il cuore reclama a sua volta le cure del caso, malgrado sia anomalia cardiaca tra le più benigne, a meno di venir ignorata.
Ecco, non si può sottovalutare il più abusato tra gli umani sentimenti, più che mai nei titoli e nelle rime delle nostrane canzoni, oltre agli oroscopi e le sdolcinate fiction di prima e seconda serata.
Esultiamo e congratuliamoci, perciò, con il felice traguardo, per quanto tardivo.
Guardiamo all’Australia con affetto, ora.
Ce l’hanno fatta anche lì.
Potranno finalmente sognare e aspirare al classico coronamento di un doppio viaggio che si fa uno sulla comune via.
Basta nascondersi, malgrado bagnati dalla medesima, ecumenica luce solare.
Basta con i sofferti viaggi all’estero in cerca della terra letteralmente promessa, in cui scambiarsi quest’ultima con tutti i crismi.
Basta, infine, con il tenero momento ritratto in foto e video in streaming, o nella fredda differita, inviati a parenti e amici.
Perlomeno coloro i quali non abbiano espresso anche il seppur minimo biasimo.
Ma questo è davvero assurdo, giusto?
Chi potrebbe essere contrario?
Difatti, nel banalmente definito paese dei canguri almeno il sessantun per cento degli interpellati con il referendum inviato per posta si è pronunciato a favore.
Tra i rimanenti ci saranno stati i soliti ignavi, aficionados della scheda bianca, e qualche retrogrado con il corpo nel terzo millennio e l’anima imprigionata in quello precedente.
A ogni modo, non perdiamoci nei meri calcoli, lasciamoli ai patiti delle statistiche.
Uniamoci con gioia al plauso per il fatidico trionfo degli amanti rimasti sino a oggi fuori dalla festa.
La loro patria è diventato un paese più giusto.
Che sia di incoraggiamento per le nazioni che ancora arrancano sui minimi criteri di civiltà.
A questi tutta la nostra compassione.
Nel frattempo, evviva l’Australia e i suoi abitanti.
Complimenti sinceri.
Per aver legalizzato tutti i matrimoni, punto.
Ritieni ci sia qualcosa di sbagliato, in questa storia?
Ovvero, pensaci bene.
Credi sul serio che ci fosse il bisogno che aggiungessi l’aggettivo gay?





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