Le molte facce della smemorata umanità
Storie e Notizie N. 1502
Eccola, l’umanità.
Ecco una delle sue facce, ovvero maschere.
Eccone molte.
Disseminate a miriadi su altrettanti volti di anime schizofreniche, mutando con illogico cinismo da un estremo all’altro di una scivolosa moralità.
Guarda e osserva.
Guarda The Lady.
Il premio Nobel per la pace, paladina dei diritti
umani e della non violenza, la donna che ha combattuto le ingiustizie e i soprusi peggiori, quelli legalizzati.
Guarda Aung San Suu Kyi.
E osservala contraddire se stessa e ogni principio che l'ha resa simbolo per il mondo intero, mostrando un’insensibilità degna del peggior politicante innanzi alle sofferenze dei Rohingya, ennesima minoranza sfortunata stretta nella morsa di un’ottusa, brutale maggioranza.
Credi forse che sia un caso?
Pensi magari che sia soltanto un incredibile paradosso?
Sarebbe bello, sempre paradossalmente, è ovvio, perché trattasi di trama scontata e stoltamente ripetuta nella sceneggiatura della specie cosiddetta superiore.
Guarda, difatti, e osserva.
Guarda i milioni di defunti e di esuli, di famiglie distrutte e corpi martoriati, di affetti privati di luoghi di riferimento e oggetti cari, di esistenze discriminate per follia mascherato da odio, di vite innocenti marchiate a fuoco vivo per sempre.
Guarda, e ora osserva quel che accade da un tempo ormai marcito tra il governo di Israele e la striscia di Gaza, guarda come affrontano gli ebrei di oggi le ragioni dei palestinesi di un domani quanto mai a rischio.
Guarda come è facile dimenticare così tanto in così poco tempo.
Guarda un popolo di stranieri e di migranti che non hanno mai trovato casa davvero, se non in una bandiera intessuta d'orgoglio e opportunità per tutti, cittadini rifiutati dal proprio stesso sangue e sopravvissuti a viaggi per l’ignoto, che è solo un altro nome che in passato davano al nuovo.
Guarda coloro che han trovato l’America e se la tengono ben stretta.
Guardali tutti, voltandoti quanto basta, e osservali adesso innalzare come ebeti i vessilli a stelle e strisce in giornate prive di vento, convinti che la propria idiozia possa far da muro invalicabile a chi è già passato oltre.
A chi è già parte di te.
Guarda il vecchio, di mondo.
Guarda i padri e le madri di tutti i ladri della storia, che costruirono confini e accumularono ricchezze derubando le creature ignare del racconto globale che le avrebbe divorate, che stracciarono atlanti e imbrogliarono letteratura, a dispetto delle proprie stesse religioni e leggi.
Guardala, l’Europa unita.
Guardala e osserva quegli stessi rapinatori di futuro, mentre or ora son passati ad azzannare il presente delle vittime preferite, mentre concentrano ogni sforzo e politica comune per difendere il Mediterraneo da chi osi venire a chieder conto ai banditi.
Guardiamola con attenzione, l’umanità, prendiamoci il giusto tempo per osservarla.
E, malgrado sia insito nella nostra natura, proviamo a non macchiarci delle medesime colpe dei nostri passati carnefici.
Compra il mio ultimo libro, Tramonto, la favola del figlio di Buio e Luce
Leggi anche il racconto della settimana: Le due madri
Leggi altre storie sulla pace
Ascolta la mia canzone La libertà
Guarda un estratto del mio spettacolo E' incredibile quello che una piccola luce può fare
Eccola, l’umanità.
Ecco una delle sue facce, ovvero maschere.
Eccone molte.
Disseminate a miriadi su altrettanti volti di anime schizofreniche, mutando con illogico cinismo da un estremo all’altro di una scivolosa moralità.
Guarda e osserva.
Guarda The Lady.
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Guarda Aung San Suu Kyi.
E osservala contraddire se stessa e ogni principio che l'ha resa simbolo per il mondo intero, mostrando un’insensibilità degna del peggior politicante innanzi alle sofferenze dei Rohingya, ennesima minoranza sfortunata stretta nella morsa di un’ottusa, brutale maggioranza.
Credi forse che sia un caso?
Pensi magari che sia soltanto un incredibile paradosso?
Sarebbe bello, sempre paradossalmente, è ovvio, perché trattasi di trama scontata e stoltamente ripetuta nella sceneggiatura della specie cosiddetta superiore.
Guarda, difatti, e osserva.
Guarda i milioni di defunti e di esuli, di famiglie distrutte e corpi martoriati, di affetti privati di luoghi di riferimento e oggetti cari, di esistenze discriminate per follia mascherato da odio, di vite innocenti marchiate a fuoco vivo per sempre.
Guarda, e ora osserva quel che accade da un tempo ormai marcito tra il governo di Israele e la striscia di Gaza, guarda come affrontano gli ebrei di oggi le ragioni dei palestinesi di un domani quanto mai a rischio.
Guarda come è facile dimenticare così tanto in così poco tempo.
Guarda un popolo di stranieri e di migranti che non hanno mai trovato casa davvero, se non in una bandiera intessuta d'orgoglio e opportunità per tutti, cittadini rifiutati dal proprio stesso sangue e sopravvissuti a viaggi per l’ignoto, che è solo un altro nome che in passato davano al nuovo.
Guarda coloro che han trovato l’America e se la tengono ben stretta.
Guardali tutti, voltandoti quanto basta, e osservali adesso innalzare come ebeti i vessilli a stelle e strisce in giornate prive di vento, convinti che la propria idiozia possa far da muro invalicabile a chi è già passato oltre.
A chi è già parte di te.
Guarda il vecchio, di mondo.
Guarda i padri e le madri di tutti i ladri della storia, che costruirono confini e accumularono ricchezze derubando le creature ignare del racconto globale che le avrebbe divorate, che stracciarono atlanti e imbrogliarono letteratura, a dispetto delle proprie stesse religioni e leggi.
Guardala, l’Europa unita.
Guardala e osserva quegli stessi rapinatori di futuro, mentre or ora son passati ad azzannare il presente delle vittime preferite, mentre concentrano ogni sforzo e politica comune per difendere il Mediterraneo da chi osi venire a chieder conto ai banditi.
Guardiamola con attenzione, l’umanità, prendiamoci il giusto tempo per osservarla.
E, malgrado sia insito nella nostra natura, proviamo a non macchiarci delle medesime colpe dei nostri passati carnefici.
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