Storie per riflettere: io so versione 2.0
Storie e Notizie N. 1479
Ispirata al celebre articolo di Pier Paolo Pasolini…
Io so, versione 2.0
Indi per cui, nell’era dell’informazione maggiormente condivisa, dovremmo aggiornare il sistema.
Io so, noi sappiamo.
E, di conseguenza, voi sapete.
Io so, noi sappiamo, voi sapete che in occasione di ogni attentato di cosiddetta chiara matrice islamica, il copione dell’orrendo spettacolo viene venduto allo stesso modo.
I terroristi muoiono sempre, mai che ne venga catturato uno vivo, sebbene il documento di identità e la foto segnaletica sbuchino fuori all’istante.
Un peccato enorme, perché altrimenti qualcuno avrebbe potuto interrogarli, per avere risposte, per capire sul serio.
E avvicinarsi alla misteriosa verità.
Io so, tutti noi sappiamo, e pure voi sapete che il mondo Islamico è un'espressione priva di senso, non come la intendono i cattolici o gli ebrei, che ogni musulmano ha facoltà di vivere il proprio credo a suo modo e nessun diritto o autorevolezza di ergersi a rappresentante di un miliardo e ottocento milioni di persone.
Ciascuna delle quali affronta la fede secondo la personale interpretazione del Corano.
D’altra parte, malgrado i distinguo, nella realtà di tutti i giorni non è così anche per le altre religioni, a prescindere da ciò che queste ultime esigono? Quanti cristiani ed ebrei nel mondo seguono alla lettera quel che il loro credo prevede?
Difatti, a questo proposito, io so, noi sappiamo e voi sapete che qualora l’attentato di turno venga compiuto da qualcuno che affermi di credere in un Dio che non sia Allah, il terrorismo non ha alcuna matrice. Anzi, non lo si definisce più come tale e, la maggior parte delle volte, la mente che ha ucciso viene archiviata come folle.
L’avete notato anche voi, vero?
Ecco perché io so, noi sappiamo e voi sapete che per le centinaia di persone che vengono uccise al giorno ciò che fa davvero la differenza è come viene raccontata la notizia.
Da chi.
E con quali interessi.
Perciò, solo per mera logica, io so, noi sappiamo, e voi anche, che coloro i quali in seguito all’ennesimo attacco vengono indicati come la fonte del problema, ovvero immigrati e islamici, sono i primi a pagarne le conseguenze, tra politiche più restrittive e discriminazioni ancora più legalizzate, intolleranza giustificata e diminuzione dei diritti umani.
Meccanismo alquanto paradossale, se ci pensate, perché non è che prima vivessero nella bambagia. Son proprio dei masochisti, questi migranti, eh?
Al contempo, sempre grazie alla pura constatazione dei fatti, io so, noi sappiamo e voi dovete per forza sapere che i primi, e forse i soli, a guadagnarci qualcosa dalle aggressioni al mondo definito libero sono proprio i partiti e i leader più xenofobi e razzisti.
Ma allora qualche dubbio deve inevitabilmente palesarsi anche nella cervice meno abituata a porsi domande, no? Uno a caso sul complicato e discusso meccanismo sul quale si fonda l’intero show di morte e paura.
Secondo cui, io so, noi sappiamo e voi sapete che questa terribile storia, narrata e spiattellata quotidianamente, si regge unicamente sulla fondatezza delle presunte rivendicazioni di geni del male e crudeli organizzazioni, con sigle e maschere che mutano con lo stesso ritmo con il quale si susseguono governi e leaders, tu guarda un po’.
Senza nominarla, qualcuno di voi si è chiesto come mai non si parla più di quella di prima, io so chi, noi sappiamo cosa e voi sapete quando?
La tempistica è tutto, nel mondo moderno.
Non a caso, io so, noi sappiamo e voi sapete che gli attentati hanno luogo e si fanno più frequenti sempre nei paesi che hanno elezioni o cruciali decisioni all’orizzonte.
Dove la discussione e il confronto tra gli schieramenti si concentra su cosa? Ma sull’immigrazione e il solito terrorismo di chiara matrice islamica, chi altri se no?
E, come già detto, chi guadagna consensi all’indomani? Chi ha già vinto in passato alla stessa maniera, che non avrebbe argomento alcuno se non ci fossero morti da una parte e nemici da accusare.
Poi, se proprio volessimo dirla tutta, potremmo aggiungere che io so, noi sappiamo e voi sapete che la totalità delle coalizioni più nazionaliste e/o destrorse dell’altrettanto cosiddetto mondo occidentale hanno in qualche modo legami e ricevono supporto da un certo paese a est dell’Europa.
Sarà forse un caso? E, soprattutto, può aver senso la casualità in una losca disfida dove sono in gioco miliardi di euro?
Già, perché non dovremmo dimenticare.
Non possiamo proprio, visto che io so, noi sappiamo e voi sapete che per combattere il terrorismo, ancora una volta islamico, negli ultimi decenni si sono letteralmente inventate di sana pianta e truccate sotto gli occhi del mondo sanguinose guerre di pace che hanno donato a intere popolazioni distruzione e morti senza fine.
Nel senso che, ancora oggi, continuano a cercare di sopravvivere tra quella stessa distruzione o a morire, fine.
E’ il senso del moderno, credo.
Un tempo, l’intellettuale con la i maiuscola, con coraggio di una nobiltà sublime, diceva io so, ma non ho le prove.
Oggi, la farsa è talmente visibile, al punto che a prescindere dal ruolo ricoperto nella società, io so, noi sappiamo e voi sapete per certo che quello che ci stanno raccontando come vero.
Fa acqua da tutte le parti.
Compra il mio ultimo libro, Tramonto, la favola del figlio di Buio e Luce
Leggi anche il racconto della settimana: La scuola dove niente si impara
Leggi altre storie per riflettere
Ascolta la mia canzone La libertà
Guarda un estratto del mio ultimo spettacolo Curami
Ispirata al celebre articolo di Pier Paolo Pasolini…
Io so, versione 2.0
Indi per cui, nell’era dell’informazione maggiormente condivisa, dovremmo aggiornare il sistema.
Io so, noi sappiamo.
Io so, noi sappiamo, voi sapete che in occasione di ogni attentato di cosiddetta chiara matrice islamica, il copione dell’orrendo spettacolo viene venduto allo stesso modo.
I terroristi muoiono sempre, mai che ne venga catturato uno vivo, sebbene il documento di identità e la foto segnaletica sbuchino fuori all’istante.
Un peccato enorme, perché altrimenti qualcuno avrebbe potuto interrogarli, per avere risposte, per capire sul serio.
E avvicinarsi alla misteriosa verità.
Io so, tutti noi sappiamo, e pure voi sapete che il mondo Islamico è un'espressione priva di senso, non come la intendono i cattolici o gli ebrei, che ogni musulmano ha facoltà di vivere il proprio credo a suo modo e nessun diritto o autorevolezza di ergersi a rappresentante di un miliardo e ottocento milioni di persone.
Ciascuna delle quali affronta la fede secondo la personale interpretazione del Corano.
D’altra parte, malgrado i distinguo, nella realtà di tutti i giorni non è così anche per le altre religioni, a prescindere da ciò che queste ultime esigono? Quanti cristiani ed ebrei nel mondo seguono alla lettera quel che il loro credo prevede?
Difatti, a questo proposito, io so, noi sappiamo e voi sapete che qualora l’attentato di turno venga compiuto da qualcuno che affermi di credere in un Dio che non sia Allah, il terrorismo non ha alcuna matrice. Anzi, non lo si definisce più come tale e, la maggior parte delle volte, la mente che ha ucciso viene archiviata come folle.
L’avete notato anche voi, vero?
Ecco perché io so, noi sappiamo e voi sapete che per le centinaia di persone che vengono uccise al giorno ciò che fa davvero la differenza è come viene raccontata la notizia.
Da chi.
E con quali interessi.
Perciò, solo per mera logica, io so, noi sappiamo, e voi anche, che coloro i quali in seguito all’ennesimo attacco vengono indicati come la fonte del problema, ovvero immigrati e islamici, sono i primi a pagarne le conseguenze, tra politiche più restrittive e discriminazioni ancora più legalizzate, intolleranza giustificata e diminuzione dei diritti umani.
Meccanismo alquanto paradossale, se ci pensate, perché non è che prima vivessero nella bambagia. Son proprio dei masochisti, questi migranti, eh?
Al contempo, sempre grazie alla pura constatazione dei fatti, io so, noi sappiamo e voi dovete per forza sapere che i primi, e forse i soli, a guadagnarci qualcosa dalle aggressioni al mondo definito libero sono proprio i partiti e i leader più xenofobi e razzisti.
Ma allora qualche dubbio deve inevitabilmente palesarsi anche nella cervice meno abituata a porsi domande, no? Uno a caso sul complicato e discusso meccanismo sul quale si fonda l’intero show di morte e paura.
Secondo cui, io so, noi sappiamo e voi sapete che questa terribile storia, narrata e spiattellata quotidianamente, si regge unicamente sulla fondatezza delle presunte rivendicazioni di geni del male e crudeli organizzazioni, con sigle e maschere che mutano con lo stesso ritmo con il quale si susseguono governi e leaders, tu guarda un po’.
Senza nominarla, qualcuno di voi si è chiesto come mai non si parla più di quella di prima, io so chi, noi sappiamo cosa e voi sapete quando?
La tempistica è tutto, nel mondo moderno.
Non a caso, io so, noi sappiamo e voi sapete che gli attentati hanno luogo e si fanno più frequenti sempre nei paesi che hanno elezioni o cruciali decisioni all’orizzonte.
Dove la discussione e il confronto tra gli schieramenti si concentra su cosa? Ma sull’immigrazione e il solito terrorismo di chiara matrice islamica, chi altri se no?
E, come già detto, chi guadagna consensi all’indomani? Chi ha già vinto in passato alla stessa maniera, che non avrebbe argomento alcuno se non ci fossero morti da una parte e nemici da accusare.
Poi, se proprio volessimo dirla tutta, potremmo aggiungere che io so, noi sappiamo e voi sapete che la totalità delle coalizioni più nazionaliste e/o destrorse dell’altrettanto cosiddetto mondo occidentale hanno in qualche modo legami e ricevono supporto da un certo paese a est dell’Europa.
Sarà forse un caso? E, soprattutto, può aver senso la casualità in una losca disfida dove sono in gioco miliardi di euro?
Già, perché non dovremmo dimenticare.
Non possiamo proprio, visto che io so, noi sappiamo e voi sapete che per combattere il terrorismo, ancora una volta islamico, negli ultimi decenni si sono letteralmente inventate di sana pianta e truccate sotto gli occhi del mondo sanguinose guerre di pace che hanno donato a intere popolazioni distruzione e morti senza fine.
Nel senso che, ancora oggi, continuano a cercare di sopravvivere tra quella stessa distruzione o a morire, fine.
E’ il senso del moderno, credo.
Un tempo, l’intellettuale con la i maiuscola, con coraggio di una nobiltà sublime, diceva io so, ma non ho le prove.
Oggi, la farsa è talmente visibile, al punto che a prescindere dal ruolo ricoperto nella società, io so, noi sappiamo e voi sapete per certo che quello che ci stanno raccontando come vero.
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