Storie di migranti: la statua di un re
Storie e Notizie N. 1446
Archeologi provenienti da Egitto e Germania hanno rinvenuto una statua di otto metri immersa nelle acque sotterranee di una baraccopoli al Cairo.
Sostengono altresì che probabilmente raffiguri il faraone Ramses II, il quale governò l'Egitto più di 3000 anni fa.
Nello stesso tempo e in un futuro prossimo, nella mia ingenua testolina, un bambino e il suo papà giocano insieme sulla spiaggia di un’isola a nord delle sventure del mondo…
“Papà”, fa il piccolo. “Facciamo una buca?”
“Certo”, risponde l’uomo, il quale tenta di assopirsi disteso sul telo da mare, stanco della faticosa settimana lavorativa e speranzoso di
approfittare al meglio della fine di quest’ultima per ritrovare le forze. “Comincia tu.”
Si sa, laddove il gioco sia appagante e ricolmo di sorprese, è raro che un bimbo si rifiuti di dare il via alle danze.
Il tempo passa, mentre egli scava, con la paletta prima e con le mani poi. E procede soprattutto con queste ultime, perché, per sua fortuna, si fida ancora ciecamente di esse.
Nel frattempo il mare sembra rallentare la sua consueta abitudine di accarezzare la riva e la successione di onde si allunga allo spasimo.
Come se il vero padrone del pianeta fosse in attesa.
Come se fosse solo un normale spettatore.
“Papà”, strilla il bambino. “Guarda, papà.”
L’uomo è costretto a rinunciare al dolce materasso sabbioso, che col tempo aveva diligentemente assunto la forma delle sue membra.
Orizzonte perfetto, in una mattinata neanche troppo assolata di una spiaggia libera, neanche troppo affollata.
“Cosa c’è? Hai già trovato l’acqua?”
“No, papà, ho trovato una statua…”
Il genitore è incuriosito, giammai agitato, e lento si solleva dall’improvvisato quanto adorato giaciglio per inginocchiarsi accanto al figlio, innanzi alla scoperta di quest’ultimo.
L’uomo sgrana gli occhi esterrefatto.
Ora, è molto più che agitato.
Ha il cuore talmente fuori tempo che teme di restarci secco.
Si guarda in giro e solo in quel momento nota che la spiaggia è quasi deserta, se non fosse per un vecchio col cane, due pescatori dilettanti e una ragazza alla ricerca della tintarella perduta esattamente un anno addietro.
“Di chi è questa statua?”
Già, il bambino esploratore, non puoi ignorarlo, papà.
Devi far qualcosa, il giusto che si aspetta da te, ma ora devi rispondere. E, come spesso succede, ciò che dici in quel momento determinerà la storia che attende la giovane vita a te affidata.
“E’ la statua di un re, figlio mio, il re di un paese lontano, che un giorno si è svegliato e ha trovato la sua gente affamata e assetata. E come ogni sovrano che si rispetti ha deciso di far di tutto pur di salvare le persone che amava e che da lui dipendevano. Così è partito per mare e lo ha attraversato tutto, in lungo e in largo, ma sfortunatamente non ce l’ha fatta ed è affondato con la sua nave. Allora, gli abitanti di quest’isola gli hanno costruito una statua.”
“Perché, papà?”
“Perché hanno capito che è morto facendo quel che ogni re e ciascun essere umano coraggioso e nobile avrebbe fatto al suo posto.”
“Sono stati bravi.”
“Già. Adesso andiamo ad avvertire le autorità che abbiamo trovato…”
“La statua.”
“Sì, la statua.”
E i due si allontanarono dalla buca.
Dove riposavano i resti dell’uomo venuto da lontano...
Archeologi provenienti da Egitto e Germania hanno rinvenuto una statua di otto metri immersa nelle acque sotterranee di una baraccopoli al Cairo.
Sostengono altresì che probabilmente raffiguri il faraone Ramses II, il quale governò l'Egitto più di 3000 anni fa.
Nello stesso tempo e in un futuro prossimo, nella mia ingenua testolina, un bambino e il suo papà giocano insieme sulla spiaggia di un’isola a nord delle sventure del mondo…
“Papà”, fa il piccolo. “Facciamo una buca?”
“Certo”, risponde l’uomo, il quale tenta di assopirsi disteso sul telo da mare, stanco della faticosa settimana lavorativa e speranzoso di
Si sa, laddove il gioco sia appagante e ricolmo di sorprese, è raro che un bimbo si rifiuti di dare il via alle danze.
Il tempo passa, mentre egli scava, con la paletta prima e con le mani poi. E procede soprattutto con queste ultime, perché, per sua fortuna, si fida ancora ciecamente di esse.
Nel frattempo il mare sembra rallentare la sua consueta abitudine di accarezzare la riva e la successione di onde si allunga allo spasimo.
Come se il vero padrone del pianeta fosse in attesa.
Come se fosse solo un normale spettatore.
“Papà”, strilla il bambino. “Guarda, papà.”
L’uomo è costretto a rinunciare al dolce materasso sabbioso, che col tempo aveva diligentemente assunto la forma delle sue membra.
Orizzonte perfetto, in una mattinata neanche troppo assolata di una spiaggia libera, neanche troppo affollata.
“Cosa c’è? Hai già trovato l’acqua?”
“No, papà, ho trovato una statua…”
Il genitore è incuriosito, giammai agitato, e lento si solleva dall’improvvisato quanto adorato giaciglio per inginocchiarsi accanto al figlio, innanzi alla scoperta di quest’ultimo.
L’uomo sgrana gli occhi esterrefatto.
Ora, è molto più che agitato.
Ha il cuore talmente fuori tempo che teme di restarci secco.
Si guarda in giro e solo in quel momento nota che la spiaggia è quasi deserta, se non fosse per un vecchio col cane, due pescatori dilettanti e una ragazza alla ricerca della tintarella perduta esattamente un anno addietro.
“Di chi è questa statua?”
Già, il bambino esploratore, non puoi ignorarlo, papà.
Devi far qualcosa, il giusto che si aspetta da te, ma ora devi rispondere. E, come spesso succede, ciò che dici in quel momento determinerà la storia che attende la giovane vita a te affidata.
“E’ la statua di un re, figlio mio, il re di un paese lontano, che un giorno si è svegliato e ha trovato la sua gente affamata e assetata. E come ogni sovrano che si rispetti ha deciso di far di tutto pur di salvare le persone che amava e che da lui dipendevano. Così è partito per mare e lo ha attraversato tutto, in lungo e in largo, ma sfortunatamente non ce l’ha fatta ed è affondato con la sua nave. Allora, gli abitanti di quest’isola gli hanno costruito una statua.”
“Perché, papà?”
“Perché hanno capito che è morto facendo quel che ogni re e ciascun essere umano coraggioso e nobile avrebbe fatto al suo posto.”
“Sono stati bravi.”
“Già. Adesso andiamo ad avvertire le autorità che abbiamo trovato…”
“La statua.”
“Sì, la statua.”
E i due si allontanarono dalla buca.
Dove riposavano i resti dell’uomo venuto da lontano...