Storie di donne e di parole censurate in Spagna
Storie e Notizie N. 1435
In questi giorni la città di Madrid ha deciso di commemorare una generazione perduta di scrittrici, artiste, scienziate e pensatrici messe a tacere dal governo di Franco.
Questa è una storia tutta al femminile…
Una storia fatta di frasi e parole, come tutte le altre, sia chiaro.
Ma dove nulla è lasciato al caso.
Perché quando il genere conta sul serio, ovvero laddove sia motivo di odio e repressione, le lettere son tutte maiuscole, le vocali si fanno assordanti e le consonanti mordono a vista.
La sintassi brilla di luce propria e il senso del racconto prende vita.
Di femminile energia.
Dello stesso genere di ogni parola, quindi.
Che da sola vale il prezzo della strofa.
Giammai il verso.
Bensì frammento di canzone priva del solito, inutile ritornello, a sollevare gli animi e far canticchiare le orecchie facili.
La musica è conseguenza di una magia ostinata, senza trucco e asso nella manica, che proprio quando sembra morire del tutto, inarca il sopracciglio e ti guarda.
Da lontano ti scruta, con femminile affezione per la memoria.
Quindi del medesimo genere della voce stessa che ne ha scritto gioie e dolori.
Ballerina inafferrabile, colei che partorisce solo coraggio.
Ti sembra di sfiorarla, lì, sul palco, oltre lo schermo trasparente dei giorni andati.
Ti sembra vera, ancora oggi.
E proprio allorché ti convinci che lo spettacolo sia ormai finito, la vedi abbracciata all’amore della sua vita e della tua.
Indignazione è la sua sposa, nel matrimonio più bandito sulla terra tra generi siamesi eppur perfettamente compatibili.
La collera divina per eccellenza, madre di tutte le sane reazioni allo scempio degli umani diritti, in tempi in cui la natura testimone ha pianto lacrime incredule.
Sì, arriverà la pace.
Certo, la Storia, quella con l’iniziale autorevole, prima o poi cercherà di porvi rimedio.
Eppure lei sapeva.
Con femminile pazienza accettò gli amari limiti del tempo e dei suoi dittatori.
Che con ingenuo e cieco furore fecero di tutto per far piegar schiena e cuore.
Alle storie e alle parole, alle frasi e alle lettere, alla musica e alle voci, all’indignazione e più che mai alla fantasia.
Se non l'hai capito, son tutte di un genere di donne.
Che malgrado la morte, per fortuna del mondo.
Oggi, adesso.
Sono ancora qui...