Storie sull'ambiente: C’erano una volta un norvegese e un turco
Storie e Notizie N. 1381
Leggo che la scorsa settimana, in un importante vertice alle Hawaii, due paesi sono stati gli unici tra ben 53 a votare contro il divieto internazionale dello scarico di rifiuti minerari in mare.
Turchia e Norvegia…
Se ne parlava.
L’altro giorno.
Dai, l’altro giorno, non ricordi?
Si parlava di gente.
Senza generalizzare, certo, ma la gente è così.
Hai capito, no?
Come no?
La gente è così, è tutta diversa, ma è anche uguale, per altre cose, è chiaro.
Senza facili luoghi comuni, non è che si può fare di tutta l’erba un fascio, cribbio.
Prendi i turchi.
Dai, i turchi, che taluni aspirano a vederli parte della vecchia Europa.
I turchi, senza essere tacciati di qualunquismo, sono turchi, ecco.
Non vorrei tirare ancora una volta in ballo la religione, guarda.
Il maschilismo di Stato, che da noi abbiamo debellato da secoli, cappero.
O la mancanza di democrazia, che sempre da noi è un fiore all’occhiello di cui andare fieri ovunque, caspita.
Prendi un turco tipico, va’, e non dirmi.
No, non dirmi.
Non dirmi che non ti immagini un tizio basso e scuro, dalle sopracciglia folte, la barba altrettanto cespugliosa e oltremodo ispida, i capelli non meno rigogliosi, il tutto sintetizzato da un unico aggettivo.
Scuro.
Adesso posa il turco e prendi, che so, il norvegese.
Perbacco, non starò qui, privo di alcuna originalità, a raccontarti che dalle sue parti piove sempre.
Perdiana, non ti ripeterò che gli alberghi e i ristoranti sono cari da morire.
E, perdindirindina, non mi soffermerò sulla freddezza e la chiusura degli abitanti.
Considera il classico norvegese, invece e ti sfido a negare.
Coraggio, ti sfido.
A negare che non ti sei figurato un tizio alto e biondo, dalle sopracciglia folte, la barba altrettanto cespugliosa e oltremodo ispida, i capelli non meno rigogliosi, il tutto sintetizzato da un unico aggettivo.
Biondo.
Perché se ne parlava, sai?
Proprio l’altro giorno.
Su, l’altro giorno, non c’eri anche te?
Si parlava della gente.
Senza generalizzare, d’accordo, ma la gente è questa.
Vero, no?
Come no?
La gente è questa, è tutta diversa, ma è anche uguale, per altre cose, è sicuro.
Ad esempio, diversa per superficiali futilità che tanto pesano sui nostri giudizi, come il colore dei capelli.
E uguale, inaspettatamente uguale, nel rovinare il mondo che ci ospita...
Leggi anche il racconto della settimana: Passeggiando con l'ombra
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Leggo che la scorsa settimana, in un importante vertice alle Hawaii, due paesi sono stati gli unici tra ben 53 a votare contro il divieto internazionale dello scarico di rifiuti minerari in mare.
Turchia e Norvegia…
Se ne parlava.
Dai, l’altro giorno, non ricordi?
Si parlava di gente.
Senza generalizzare, certo, ma la gente è così.
Hai capito, no?
Come no?
La gente è così, è tutta diversa, ma è anche uguale, per altre cose, è chiaro.
Senza facili luoghi comuni, non è che si può fare di tutta l’erba un fascio, cribbio.
Prendi i turchi.
Dai, i turchi, che taluni aspirano a vederli parte della vecchia Europa.
I turchi, senza essere tacciati di qualunquismo, sono turchi, ecco.
Non vorrei tirare ancora una volta in ballo la religione, guarda.
Il maschilismo di Stato, che da noi abbiamo debellato da secoli, cappero.
O la mancanza di democrazia, che sempre da noi è un fiore all’occhiello di cui andare fieri ovunque, caspita.
Prendi un turco tipico, va’, e non dirmi.
No, non dirmi.
Non dirmi che non ti immagini un tizio basso e scuro, dalle sopracciglia folte, la barba altrettanto cespugliosa e oltremodo ispida, i capelli non meno rigogliosi, il tutto sintetizzato da un unico aggettivo.
Scuro.
Adesso posa il turco e prendi, che so, il norvegese.
Perbacco, non starò qui, privo di alcuna originalità, a raccontarti che dalle sue parti piove sempre.
Perdiana, non ti ripeterò che gli alberghi e i ristoranti sono cari da morire.
E, perdindirindina, non mi soffermerò sulla freddezza e la chiusura degli abitanti.
Considera il classico norvegese, invece e ti sfido a negare.
Coraggio, ti sfido.
A negare che non ti sei figurato un tizio alto e biondo, dalle sopracciglia folte, la barba altrettanto cespugliosa e oltremodo ispida, i capelli non meno rigogliosi, il tutto sintetizzato da un unico aggettivo.
Biondo.
Perché se ne parlava, sai?
Proprio l’altro giorno.
Su, l’altro giorno, non c’eri anche te?
Si parlava della gente.
Senza generalizzare, d’accordo, ma la gente è questa.
Vero, no?
Come no?
La gente è questa, è tutta diversa, ma è anche uguale, per altre cose, è sicuro.
Ad esempio, diversa per superficiali futilità che tanto pesano sui nostri giudizi, come il colore dei capelli.
E uguale, inaspettatamente uguale, nel rovinare il mondo che ci ospita...
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