Storie di razzismo: L’uomo sbagliato
Storie e Notizie N. 1363
Le forze di polizia nostrane e britanniche stanno affrontando in queste ore l'accusa di aver confuso un noto trafficante di migranti, Medhane Yehdego Mered, con un innocente rifugiato, Medhanie Tesfamariam Berhe, arrestato in Sudan.
Se fosse l’uomo sbagliato…
Scusaci, sai?
E’ che siete tutti uguali, ai nostri occhi, vi assomigliate, che vuoi farci.
Io l’avevo pure detto che forse non eri tu, guarda un po’.
“Ma siamo sicuri?” ho dichiarato testualmente, mi raccomando, signor giudice, metta agli atti.
Ah… non c’è alcun giudice?
Facciamo come ci pare?
Come volete.
Anzi, come vogliamo.
Che poi, si fa presto a dire innocente.
Anzi, è tutto il contrario, ci mettiamo praticamente nulla a dire colpevole.
E altrettanto a dimenticare.
L’innocente.
Che poi, si fa presto a scoprire gli scheletrini nell’armadio.
Cosa?
Ho capito, non ce l’hai proprio l’armadio.
Ma gli scheletrini…
No, non mi riferisco ai vostri figli, emaciati allo stremo, con cui tentate di impietosirci.
Mi riferisco alle tue malefatte.
Non dirmi che hai la coscienza linda, dai.
Altrimenti, perché fuggi dal tuo paese?
Altrimenti, perché vieni proprio da noi?
Ah... non eri neppure qui da noi, quando ti abbiamo arrestato?
Ho capito, ma questo è solo un trascurabile particolare.
Sempre da noi, sei giunto, non importa come.
Vedi, non è un fatto personale, perché qui entrambe le cose non implicano alcunché di buono.
Se scappi e vieni da noi, vuol dire che hai rubato qualcosa.
O che, una volta arrivato, qualcosa ruberai.
E se vieni da noi, significa che ci vedi migliori di quello che siamo.
Addirittura migliori di te.
Questo, credimi, non depone affatto a tuo favore.
A ogni modo, forse sei l’uomo sbagliato.
Ma il forse vale per una sola accezione: non sei l’altro.
Al contempo, lo sei di certo per un’infinità di altre ragioni.
Hai sbagliato specie, convinto di aver trovato quella umana.
Hai sbagliato a nascere, non dirmi che non l’hai mai pensato.
Hai il colore sbagliato, non dirmi che non te l’hanno mai detto.
Hai pure il nome sbagliato, vuoi mettere con Luigi, Fabio e perfino Pasquale?
Capisci?
Non è colpa nostra.
Se, qualunque cosa tu possa dire o fare.
Sarai sempre.
L’uomo sbagliato…
Leggi anche il racconto della settimana: Ho perso la svolta
Leggi altre storie di razzismo
Leggi altre storie e articoli sui migranti
Ascolta la mia canzone La libertà
Compra il mio ultimo libro, La truffa dei migranti, Tempesta Editore
Le forze di polizia nostrane e britanniche stanno affrontando in queste ore l'accusa di aver confuso un noto trafficante di migranti, Medhane Yehdego Mered, con un innocente rifugiato, Medhanie Tesfamariam Berhe, arrestato in Sudan.
Se fosse l’uomo sbagliato…
E’ che siete tutti uguali, ai nostri occhi, vi assomigliate, che vuoi farci.
Io l’avevo pure detto che forse non eri tu, guarda un po’.
“Ma siamo sicuri?” ho dichiarato testualmente, mi raccomando, signor giudice, metta agli atti.
Ah… non c’è alcun giudice?
Facciamo come ci pare?
Come volete.
Anzi, come vogliamo.
Che poi, si fa presto a dire innocente.
Anzi, è tutto il contrario, ci mettiamo praticamente nulla a dire colpevole.
E altrettanto a dimenticare.
L’innocente.
Che poi, si fa presto a scoprire gli scheletrini nell’armadio.
Cosa?
Ho capito, non ce l’hai proprio l’armadio.
Ma gli scheletrini…
No, non mi riferisco ai vostri figli, emaciati allo stremo, con cui tentate di impietosirci.
Mi riferisco alle tue malefatte.
Non dirmi che hai la coscienza linda, dai.
Altrimenti, perché fuggi dal tuo paese?
Altrimenti, perché vieni proprio da noi?
Ah... non eri neppure qui da noi, quando ti abbiamo arrestato?
Ho capito, ma questo è solo un trascurabile particolare.
Sempre da noi, sei giunto, non importa come.
Vedi, non è un fatto personale, perché qui entrambe le cose non implicano alcunché di buono.
Se scappi e vieni da noi, vuol dire che hai rubato qualcosa.
O che, una volta arrivato, qualcosa ruberai.
E se vieni da noi, significa che ci vedi migliori di quello che siamo.
Addirittura migliori di te.
Questo, credimi, non depone affatto a tuo favore.
A ogni modo, forse sei l’uomo sbagliato.
Ma il forse vale per una sola accezione: non sei l’altro.
Al contempo, lo sei di certo per un’infinità di altre ragioni.
Hai sbagliato specie, convinto di aver trovato quella umana.
Hai sbagliato a nascere, non dirmi che non l’hai mai pensato.
Hai il colore sbagliato, non dirmi che non te l’hanno mai detto.
Hai pure il nome sbagliato, vuoi mettere con Luigi, Fabio e perfino Pasquale?
Capisci?
Non è colpa nostra.
Se, qualunque cosa tu possa dire o fare.
Sarai sempre.
L’uomo sbagliato…
Leggi anche il racconto della settimana: Ho perso la svolta
Leggi altre storie di razzismo
Leggi altre storie e articoli sui migranti
Ascolta la mia canzone La libertà
Compra il mio ultimo libro, La truffa dei migranti, Tempesta Editore
Visita le pagine dedicate ai libri:
Libri sulla diversità, libri sul razzismo, libri sulla diversità per ragazzi e bambini, libri sul razzismo per ragazzi e bambini, libri sull'adolescenza e romanzi surreali per ragazzi