Storie sulla pace: In quale universo vivi?
Storie e Notizie N. 1361
In soli due giorni la Turchia è stata teatro di terribili attentati che hanno causato morti e feriti. Immaginate se fossero accaduti in qualsiasi città europea o negli Stati Uniti…
Ci sono molti universi, sostengono alcuni.
Altri le chiamano dimensioni parallele.
Punti di vista differenti eppur conviventi.
Nel comune esistere.
Allora, se questo è il vero, c’è un universo in cui un attentato è un attentato.
I morti sono morti.
I cattivi son cattivi e i buoni sono tali.
Ma se non ne parliamo è perché quell’attentato lo sentiamo più vicino dell’altro.
Quei morti li percepiamo più vicini degli altri.
Quei cattivi li vediamo più cattivi degli altri.
Anche se sono gli stessi.
E quei buoni sono tali.
Mai buoni quanto i nostri, però.
Al contempo, c’è anche un universo in cui un attentato è solo un altro attentato.
Sempre che sia davvero avvenuto.
I morti sono morti, perché curarsene, quindi.
I cattivi sono cattivi? E allora morte ai cattivi.
I buoni sono tali, finché non diventano cattivi.
E, vedrai, qui da noi prima o poi succede sempre.
Esiste, nel medesimo istante, un altro universo in cui un attentato nasconde sempre un altro attentato.
I morti sono morti perché se la sono cercata.
I cattivi sono cattivi perché li abbiamo creati noi.
E i buoni sono tali, già.
Ma i buoni, chi sono?
Nello stesso momento, c’è un ulteriore universo dove un attentato non è mai avvenuto.
Perché nessuno lo rammenta, perciò di cosa stiamo parlando?
I morti sono vivi.
I cattivi erano cattivi, adesso sono solo attori come gli altri.
E i buoni un giorno arriveranno.
Li stiamo ancora aspettando.
Sai? Raccontano taluni che esistano molti universi.
Dimensioni parallele, li definiscono.
Tuttavia, cosa accade quando ti svegli in un universo ma se chiudi gli occhi ne sogni un altro?
Un universo dove un attentato è un attentato.
Ovunque accada.
I morti sono morti e ti suscitano sempre compassione e molte altre emozioni.
A prescindere dalla nazionalità, dal credo o dall’ultima, semplice azione che stavano cercando di compiere prima di spirare.
I cattivi sono cattivi fin dove inizia il buono e viceversa.
Poi però apri gli occhi.
E vorresti maledettamente vedere e sentire altro, attorno a te.
Tu, in quale universo vivi?
In soli due giorni la Turchia è stata teatro di terribili attentati che hanno causato morti e feriti. Immaginate se fossero accaduti in qualsiasi città europea o negli Stati Uniti…
Altri le chiamano dimensioni parallele.
Punti di vista differenti eppur conviventi.
Nel comune esistere.
Allora, se questo è il vero, c’è un universo in cui un attentato è un attentato.
I morti sono morti.
I cattivi son cattivi e i buoni sono tali.
Ma se non ne parliamo è perché quell’attentato lo sentiamo più vicino dell’altro.
Quei morti li percepiamo più vicini degli altri.
Quei cattivi li vediamo più cattivi degli altri.
Anche se sono gli stessi.
E quei buoni sono tali.
Mai buoni quanto i nostri, però.
Al contempo, c’è anche un universo in cui un attentato è solo un altro attentato.
Sempre che sia davvero avvenuto.
I morti sono morti, perché curarsene, quindi.
I cattivi sono cattivi? E allora morte ai cattivi.
I buoni sono tali, finché non diventano cattivi.
E, vedrai, qui da noi prima o poi succede sempre.
Esiste, nel medesimo istante, un altro universo in cui un attentato nasconde sempre un altro attentato.
I morti sono morti perché se la sono cercata.
I cattivi sono cattivi perché li abbiamo creati noi.
E i buoni sono tali, già.
Ma i buoni, chi sono?
Nello stesso momento, c’è un ulteriore universo dove un attentato non è mai avvenuto.
Perché nessuno lo rammenta, perciò di cosa stiamo parlando?
I morti sono vivi.
I cattivi erano cattivi, adesso sono solo attori come gli altri.
E i buoni un giorno arriveranno.
Li stiamo ancora aspettando.
Sai? Raccontano taluni che esistano molti universi.
Dimensioni parallele, li definiscono.
Tuttavia, cosa accade quando ti svegli in un universo ma se chiudi gli occhi ne sogni un altro?
Un universo dove un attentato è un attentato.
Ovunque accada.
I morti sono morti e ti suscitano sempre compassione e molte altre emozioni.
A prescindere dalla nazionalità, dal credo o dall’ultima, semplice azione che stavano cercando di compiere prima di spirare.
I cattivi sono cattivi fin dove inizia il buono e viceversa.
Poi però apri gli occhi.
E vorresti maledettamente vedere e sentire altro, attorno a te.
Tu, in quale universo vivi?