Storie sull'ambiente: guardate
Storie e Notizie N. 1331
Guardate.
Guardate, che arrivano sempre, sono puntuali.
Ci provano con insistenza e regolarità che sa di macchina.
Tutto fuorché pelle e respiro.
Guardate quelli dalla trivella facile, e poi ditemi se mi sbaglio.
Hanno tutte le risposte pronte, tranne per le domande che non gli hanno ancora fatto.
Di giorno, alla luce del sole, ovvero il tesoro dove ancora non sono arrivati.
Ma dagli tempo.
E anche lì sbarcheranno, con i loro avvocati, gli strozzini legalizzati e tutto lo stuolo di tecnici dalla firma in offerta.
E voi guardate.
E voi guardatevi alle spalle e ricordate.
Ricordate che sono sempre lì, non se ne vanno mai e aspettano.
Aspettano pazienti il momento buono, quello giusto per aprire la borsa e lubrificare le coscienze altrui.
Ce ne vuole altrettanta, di pazienza.
Ce ne vuole di più, di forza.
Ma ne basta poca, di consapevolezza, perché l’inganno è immenso.
E’ il tempo che resta a non esserlo affatto.
Loro lo sanno alla perfezione, per questo fanno in fretta a cancellare tutto e a riscrivere quello che hanno già contraffatto più volte.
Perché sanno cosa raccontare ed è linguaggio semplice, che un bambino non capirebbe, d’accordo, ma qui le giovani vite contano poco, spero sia chiaro.
E voi guardate.
E voi guardatevi attorno e dimenticate.
Dimenticate all’istante le loro menzogne, perché è spazio sprecato nella memoria.
Poiché la memoria è roba seria, come una casa dove ci sia ancora spazio per accogliere. A voi la scelta tra reali possibilità e ridicole illusioni.
Sono bravi, ci sanno fare, sono preparati e vincenti, perché vendono sempre la stessa merce, dall’inizio dei tempi.
La via più breve tra il qui e l’ora, in cambio del meglio del prima e del dopo.
Ecco perché devi imparare a conoscerli almeno quanto loro conoscono te.
Perché la posta in gioco è troppo grande.
E tra tutte le ragioni per difenderla ce ne sarà sempre una.
Se tu non lo farai, chi prenderà il tuo posto?
Allora, guardate.
Allora, guardate innanzi a voi.
Quel futuro dipenderà da quel che avrete scelto.
Ieri…
Guardate, che arrivano sempre, sono puntuali.
Ci provano con insistenza e regolarità che sa di macchina.
Tutto fuorché pelle e respiro.
Guardate quelli dalla trivella facile, e poi ditemi se mi sbaglio.
Hanno tutte le risposte pronte, tranne per le domande che non gli hanno ancora fatto.
Di giorno, alla luce del sole, ovvero il tesoro dove ancora non sono arrivati.
Ma dagli tempo.
E anche lì sbarcheranno, con i loro avvocati, gli strozzini legalizzati e tutto lo stuolo di tecnici dalla firma in offerta.
E voi guardate.
E voi guardatevi alle spalle e ricordate.
Aspettano pazienti il momento buono, quello giusto per aprire la borsa e lubrificare le coscienze altrui.
Ce ne vuole altrettanta, di pazienza.
Ce ne vuole di più, di forza.
Ma ne basta poca, di consapevolezza, perché l’inganno è immenso.
E’ il tempo che resta a non esserlo affatto.
Loro lo sanno alla perfezione, per questo fanno in fretta a cancellare tutto e a riscrivere quello che hanno già contraffatto più volte.
Perché sanno cosa raccontare ed è linguaggio semplice, che un bambino non capirebbe, d’accordo, ma qui le giovani vite contano poco, spero sia chiaro.
E voi guardate.
E voi guardatevi attorno e dimenticate.
Dimenticate all’istante le loro menzogne, perché è spazio sprecato nella memoria.
Poiché la memoria è roba seria, come una casa dove ci sia ancora spazio per accogliere. A voi la scelta tra reali possibilità e ridicole illusioni.
Sono bravi, ci sanno fare, sono preparati e vincenti, perché vendono sempre la stessa merce, dall’inizio dei tempi.
La via più breve tra il qui e l’ora, in cambio del meglio del prima e del dopo.
Ecco perché devi imparare a conoscerli almeno quanto loro conoscono te.
Perché la posta in gioco è troppo grande.
E tra tutte le ragioni per difenderla ce ne sarà sempre una.
Se tu non lo farai, chi prenderà il tuo posto?
Allora, guardate.
Allora, guardate innanzi a voi.
Quel futuro dipenderà da quel che avrete scelto.
Ieri…