Storie di guerra: E’ scoppiata la guerra

 Storie e Notizie N. 1297

Putin minaccia Erdogan che controbatte, sostenuto da Obama, mentre Cameron dice sì alle bombe dopo che la Merkel ha detto a sua volta sì a Hollande sull’invio di truppe.
Nel frattempo Renzi aspetta.
Secondo un copione scontato…

E’ scoppiata la guerra.
Corriamo, andiamo a nasconderci.
A salvarci.
A schierarci.
E a scontrarci tra noi quando è ormai troppo tardi.
E’ solo un attentato, dicono.
E’ il terrorismo, spiegano.
Sì, ho capito, l’eco dell’esplosione è vicina, ci sfiora e lentamente invade.
La pace in terra agli uomini di scarsa volontà.
Di interessarsi all’orizzonte comune, laddove l’odore del sangue sia estraneo.
Nondimeno, uguale è la meta a cui tende il piccolo come il grande, sia l’opulento che il derubato.
La vittima e il carnefice.
Colui che vive.
E colui che sopravvive.

E’ scoppiata la guerra, basta con le chiacchiere.
Prendi posizione.
Tra il coraggio e la viltà.
Le sole facce dell’unica moneta con cui acquistare un posto nella Storia.
Cancella il resto.
Cancellati.
Dimentica di esser stato qui, perché noi faremo altrettanto.
Non aspettarti comprensione, ora, per le eventuali complessità del pensiero nobile.
Il tempo non esiste più, tu non esisti più.
Come donna, uomo.
Bambino, bambina.
Vita degna.
Il più retto tra i piatti della bilancia è ormai colmo e agli altri, come sai, non resta che sedersi dalla parte del torto.

E’ scoppiata la guerra, se non l’hai capito.
E chi si trovi in mezzo verrà tranciato.
L’aratro dal cieco cuore procederà imperterrito, indietreggerà e di nuovo avanti, muovendo da ogni punto cardinale e ritorno.
Affinché il massacro sia perfettamente equo, come il caos del ridacchiante buffone dei fumetti.
Guarderai alle spalle con inevitabile rimpianto.
E soffrirai vergognandoti dell’incapacità di sollevare il capo innanzi a te, figurando un esito dolce.
Ciò malgrado, mentirai a chi ami, garantendo giorni lieti con la tua fragile parola.

E’ scoppiata la guerra, ricordi?
E’ già successo.
Tutto è stato già scritto e raccontato.
Ritratto e raffigurato con patimento e passione inestimabili.
Con dovizia di dettagli ma anche personali coloriture.
Il più delle volte suggerite dall’affetto per te.
Uomo, donna.
Bimbo, bimba.
Del futuro.
Mai più, questo fu inciso in calce.
Qualcosa di più che due semplici parole.

E’ scoppiata la guerra, dicevano quindi un secolo fa.
E chissà quante altre volte è accaduto senza che ce ne fossimo accorti.
Ora lo sappiamo, oggi sappiamo già tutto.
Scendiamo in piazza, allora, usciamo dalle case.
Da noi stessi.
E una volta per tutte, a squarciagola, urliamo insieme...
No.