Storie di bambini: piccoli e mostri
Storie e Notizie N. 1287
In Germania la polizia ha rinvenuto i corpi senza vita di sette neonati in una casa a Wallenfels. La madre non è stata ancora trovata ed è ricercata…
Di piccoli.
Di sette piccoli.
I magnifici, potenzialmente.
I samurai, hai visto mai.
E i nani, tra un libro illustrato e un film in 3D.
Comunque vite.
Brevi, indubbio.
Ma chi l’ha detto che un racconto debba durare cent’anni per esser letto?
Vissuto.
Narrato nelle gelide notti dell’inverno in arrivo per far paura ai piccoli.
Già, ai piccoli.
Che, spesso, di mostri ne sanno più dei grandi.
Di mostri.
Di un mostro.
Normale, potenzialmente.
Inquietante, hai visto ora.
E insospettabile, tra una pubblicità progresso e una fiction da prima serata.
Comunque vita.
Umana, sicuro.
Ma chi l’ha detto che una persona debba avere artigli e denti aguzzi per azzannare?
Divorare.
E angosciare nelle colte tavole rotonde per far paura ai grandi.
Già, i grandi.
Che spesso di mostri ne sanno più dei piccoli.
Ma fan finta che siano tutte solo favole.
Dove l’eroe è sempre uguale a se stesso, impavida figura dai capelli d’oro e gli occhi cristallini.
Bianco d’abito, al meglio azzurro.
Purché sia principe capace di affrontare l’orco.
Leggi pure come il nero obbrobrio che dall’oscurità emerge per rubar futuri e terre.
Storie e culti.
Vita.
Poi capita che la narrazione scivoli via dalle mani, si frantumi il monitor e l’ennesimo refuso di realtà invada la quiete.
Di anestetici morali e illusioni di stato.
E li vedi.
I piccoli, da soli.
A combattere con l’unico vero mostro.
Uno di noi…
Leggi anche il racconto della settimana: Il segreto di Stefano
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Aiutaci a realizzare la X Edizione della Rassegna di Teatro narrazione Il dono della diversità
In Germania la polizia ha rinvenuto i corpi senza vita di sette neonati in una casa a Wallenfels. La madre non è stata ancora trovata ed è ricercata…
Di piccoli.
Di sette piccoli.
I magnifici, potenzialmente.
I samurai, hai visto mai.
E i nani, tra un libro illustrato e un film in 3D.
Comunque vite.
Brevi, indubbio.
Ma chi l’ha detto che un racconto debba durare cent’anni per esser letto?
Vissuto.
Narrato nelle gelide notti dell’inverno in arrivo per far paura ai piccoli.
Già, ai piccoli.
Che, spesso, di mostri ne sanno più dei grandi.
Di mostri.
Di un mostro.
Normale, potenzialmente.
Inquietante, hai visto ora.
E insospettabile, tra una pubblicità progresso e una fiction da prima serata.
Comunque vita.
Umana, sicuro.
Ma chi l’ha detto che una persona debba avere artigli e denti aguzzi per azzannare?
Divorare.
E angosciare nelle colte tavole rotonde per far paura ai grandi.
Già, i grandi.
Che spesso di mostri ne sanno più dei piccoli.
Ma fan finta che siano tutte solo favole.
Dove l’eroe è sempre uguale a se stesso, impavida figura dai capelli d’oro e gli occhi cristallini.
Bianco d’abito, al meglio azzurro.
Purché sia principe capace di affrontare l’orco.
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Vita.
Poi capita che la narrazione scivoli via dalle mani, si frantumi il monitor e l’ennesimo refuso di realtà invada la quiete.
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E li vedi.
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