Storie sull'ambiente: e scusami
Storie e Notizie N. 1206
Un turista si è accampato al polo nord per ammirare l'eclissi solare, ma è stato aggredito da un orso polare. L'uomo è stato portato nel vicino ospedale dove è stato dichiarato guaribile in poche settimane.
E scusami, ma pure tu…
No, dico, cerca di capirmi.
Perché se non capisci, vengo in ospedale e finisco quello che ho iniziato.
E scusami, sai, ma anche te…
Vieni fino in polo nord per guardare il cielo?
Certo che siete strani, voi altri?
Oltre ad altri aggettivi vietati in ogni stato, tranne il polo sud.
Me lo sono sempre chiesto perché da quelle parti si narra che possano permettersi di dire quello che vogliono, quando vogliono e soprattutto come.
Dev’essere proprio la terra delle libertà, il polo sud.
Ma questa dev’essere anch’essa un’illusione, perché laddove si pensi al meglio si immagina sempre l’altra parte, come lassù nel cielo.
A proposito di cielo.
E scusami, ma anche io…
Io non ho potuto far altro che puntare il braccio e addentare.
Anche tu avresti fatto lo stesso al posto mio.
Mettiti nelle mie pelli, se non l’hai mai fatto.
D’altronde, se non l’hai mai fatto, la prossima volta che t’incontro azzanno per finire.
Piuttosto che per ricordare.
A proposito, rammenti i fatti?
Perché io sì, mio glabro amico.
Stavo lì, nel cuore del mattino, a scaldarmi alla luce dell’occhio sempre aperto sul mondo tranne quando sogni, allorché all’improvviso qualcosa è andato storto.
Le palpebre sono lentamente calate sulla vita nel pieno del cammino.
E scusami, ma poi mi sono voltato e c’eri tu…
Che avrei dovuto fare?
Non ci ho visto più, ecco, ed era pure buio, quindi vale anche l’infermità visiva, mi sembra abbia detto il mio avvocato.
D’altra parte, voi altri state facendo il gioco delle tre carte con tutto.
Il ghiaccio che diventa acqua, l’acqua che diventa petrolio, il petrolio che diventa benzina ma a me cosa ne viene? L’aria che diventa roba che non ho capito cosa sia ma i pinguini hanno il catarro e ci sarà un motivo, il cielo che da azzurro diventa azzurro ma lo sanno tutti che non è più l’azzurro di una volta, tranne il pesce orbo che in realtà è cieco anche all’altro occhio me nessuno glielo dice per compassione.
Ecco, la compassione è finita da un pezzo per quelli come te, signor mio.
Dalla testa pesante e il cuor leggero.
E scusami, ma quando ti ho visto la prima cosa che ho pensato è stata: “Eh no, anche il sole che diventa luna no…”
Va bene, stavolta abbiamo sbagliato noi, d’accordo.
Ma stiamo sempre tre miliardi a uno.
Compra il mio ultimo libro, Roba da bambini, Tempesta Editore
Un turista si è accampato al polo nord per ammirare l'eclissi solare, ma è stato aggredito da un orso polare. L'uomo è stato portato nel vicino ospedale dove è stato dichiarato guaribile in poche settimane.
E scusami, ma pure tu…
No, dico, cerca di capirmi.
Perché se non capisci, vengo in ospedale e finisco quello che ho iniziato.
E scusami, sai, ma anche te…
Vieni fino in polo nord per guardare il cielo?
Certo che siete strani, voi altri?
Oltre ad altri aggettivi vietati in ogni stato, tranne il polo sud.
Me lo sono sempre chiesto perché da quelle parti si narra che possano permettersi di dire quello che vogliono, quando vogliono e soprattutto come.
Dev’essere proprio la terra delle libertà, il polo sud.
Ma questa dev’essere anch’essa un’illusione, perché laddove si pensi al meglio si immagina sempre l’altra parte, come lassù nel cielo.
A proposito di cielo.
E scusami, ma anche io…
Io non ho potuto far altro che puntare il braccio e addentare.
Anche tu avresti fatto lo stesso al posto mio.
Mettiti nelle mie pelli, se non l’hai mai fatto.
D’altronde, se non l’hai mai fatto, la prossima volta che t’incontro azzanno per finire.
Piuttosto che per ricordare.
A proposito, rammenti i fatti?
Perché io sì, mio glabro amico.
Stavo lì, nel cuore del mattino, a scaldarmi alla luce dell’occhio sempre aperto sul mondo tranne quando sogni, allorché all’improvviso qualcosa è andato storto.
Le palpebre sono lentamente calate sulla vita nel pieno del cammino.
E scusami, ma poi mi sono voltato e c’eri tu…
Che avrei dovuto fare?
Non ci ho visto più, ecco, ed era pure buio, quindi vale anche l’infermità visiva, mi sembra abbia detto il mio avvocato.
D’altra parte, voi altri state facendo il gioco delle tre carte con tutto.
Il ghiaccio che diventa acqua, l’acqua che diventa petrolio, il petrolio che diventa benzina ma a me cosa ne viene? L’aria che diventa roba che non ho capito cosa sia ma i pinguini hanno il catarro e ci sarà un motivo, il cielo che da azzurro diventa azzurro ma lo sanno tutti che non è più l’azzurro di una volta, tranne il pesce orbo che in realtà è cieco anche all’altro occhio me nessuno glielo dice per compassione.
Ecco, la compassione è finita da un pezzo per quelli come te, signor mio.
Dalla testa pesante e il cuor leggero.
E scusami, ma quando ti ho visto la prima cosa che ho pensato è stata: “Eh no, anche il sole che diventa luna no…”
Va bene, stavolta abbiamo sbagliato noi, d’accordo.
Ma stiamo sempre tre miliardi a uno.
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