Storie di animali: 35mila trichechi per gli alieni
Storie e Notizie N. 1141
Pare che un’enorme massa di trichechi si sia radunata su una spiaggia nei pressi del villaggio di Point Lay, nel nord-ovest dell’Alaska.
Alcuni ipotizzano che sia l’ennesima conseguenza del riscaldamento globale.
A far luce – letteraria, è ovvio – ecco il racconto di uno dei protagonisti…
Un tricheco medio.
Un tricheco come tanti.
Un tricheco qualunque.
Usate pure l’espressione che più vi aggrada per pensare al sottoscritto.
Ciò che conta è che sia generalizzante al massimo.
Perché è la verità, davvero.
Non sono nulla di speciale.
Faccio tutto quello che i trichechi fanno, ogni giorno.
Dal dormire al russare, dal nutrirmi al defecare, dal grattarmi le parti basse sino a immaginare di essere quello che non sono.
Nel mio caso un tostapane, ma non lo dite in giro, altrimenti mi rimandano in clinica.
Banale, lo so.
Lo scontato quadro completo, senza sorprese.
Ma è questa la mia forza, credetemi.
Lo è sempre stata e solo oggi me ne sono reso conto.
Leggi pure come il canto dell’anatroccolo del brutto cigno.
O forse è il contrario?
Mah, non sono mai stato capace con le parole.
Dovrei leggere di più, è vero, ma quando trovo il tempo?
Da quando non ci sono più le mezze stagioni per noi altri il tempo ha accelerato in maniera esponenziale.
Gli anni sono divenuti mesi, i mesi ora son giorni e i minuti frazioni di secondo.
So già quello che state pensando: e i secondi che sono diventati?
I secondi sono diventati i primi e viceversa, perché la scorsa settimana abbiamo vinto il derby con le foche, ma questa è ovviamente un’altra storia.
Vi parlavo del giorno della svolta, il dì della riscossa, l’ora del cambiamento.
Oggi.
Ecco, oggi mi sono svegliato molto presto con un sogno.
E’ lo stesso con il quale sono andato a dormire ieri.
E ogni sera da un anno a questa parte.
Vorrei un compleanno diverso, la prossima volta.
L’anno precedente poca roba, letteralmente.
Mia zia, due carampane amiche sue, oltre ai miei genitori e il figlio della vicina, che però non vale perché l’hanno costretto.
Non c’era neanche la musica e abbiamo dovuto interrompere il 'fantastico' party perché il ghiaccio si stava rompendo.
E infatti il ghiaccio si è frantumato davvero e siamo finiti tutti in acqua, rovinando la speciale torta di mia nonna che è morta preparandola, senza scherzi.
La peggior festa tricheca della storia, l’hanno ribattezzata.
Ma non è stata colpa mia, ho cercato di difendermi, non potete prendervela con me se il ghiaccio si scioglie.
Da quel giorno mi sono messo alla ricerca del colpevole, il vero colpevole, e non appena ho capito chi fosse, ho avuto l’idea.
Ovvero ho mandato in giro una balla.
Domani tutti in spiaggia a Point Lay, pericolosi extraterrestri arriveranno dal cielo.
Una volta che migliaia dei miei simili sono giunti a destinazione, rendendosi conto che degli alieni non v'era traccia, si sono tutti concentrati sul sottoscritto, come prevedibile.
“Allora?” hanno esclamato alcuni, interpretando il comune sentire. “Dov’è sono questi terribili extraterrestri?”
“Alzate gli occhi in alto, amici miei”, ho risposto, “sono quelli che ci guardano ora con curiosità e sorpresa.”
Sono loro gli alieni di questo pianeta, altro che umani.
Estremamente pericolosi...
Compra il mio nuovo libro, Roba da bambini, Tempesta Editore.
Leggi altre storie di animali.
Pare che un’enorme massa di trichechi si sia radunata su una spiaggia nei pressi del villaggio di Point Lay, nel nord-ovest dell’Alaska.
Alcuni ipotizzano che sia l’ennesima conseguenza del riscaldamento globale.
A far luce – letteraria, è ovvio – ecco il racconto di uno dei protagonisti…
Un tricheco medio.
Un tricheco come tanti.
Un tricheco qualunque.
Usate pure l’espressione che più vi aggrada per pensare al sottoscritto.
Ciò che conta è che sia generalizzante al massimo.
Perché è la verità, davvero.
Non sono nulla di speciale.
Faccio tutto quello che i trichechi fanno, ogni giorno.
Dal dormire al russare, dal nutrirmi al defecare, dal grattarmi le parti basse sino a immaginare di essere quello che non sono.
Nel mio caso un tostapane, ma non lo dite in giro, altrimenti mi rimandano in clinica.
Banale, lo so.
Lo scontato quadro completo, senza sorprese.
Ma è questa la mia forza, credetemi.
Lo è sempre stata e solo oggi me ne sono reso conto.
Leggi pure come il canto dell’anatroccolo del brutto cigno.
O forse è il contrario?
Mah, non sono mai stato capace con le parole.
Dovrei leggere di più, è vero, ma quando trovo il tempo?
Da quando non ci sono più le mezze stagioni per noi altri il tempo ha accelerato in maniera esponenziale.
Gli anni sono divenuti mesi, i mesi ora son giorni e i minuti frazioni di secondo.
So già quello che state pensando: e i secondi che sono diventati?
I secondi sono diventati i primi e viceversa, perché la scorsa settimana abbiamo vinto il derby con le foche, ma questa è ovviamente un’altra storia.
Vi parlavo del giorno della svolta, il dì della riscossa, l’ora del cambiamento.
Oggi.
Ecco, oggi mi sono svegliato molto presto con un sogno.
E’ lo stesso con il quale sono andato a dormire ieri.
E ogni sera da un anno a questa parte.
Vorrei un compleanno diverso, la prossima volta.
L’anno precedente poca roba, letteralmente.
Mia zia, due carampane amiche sue, oltre ai miei genitori e il figlio della vicina, che però non vale perché l’hanno costretto.
Non c’era neanche la musica e abbiamo dovuto interrompere il 'fantastico' party perché il ghiaccio si stava rompendo.
E infatti il ghiaccio si è frantumato davvero e siamo finiti tutti in acqua, rovinando la speciale torta di mia nonna che è morta preparandola, senza scherzi.
La peggior festa tricheca della storia, l’hanno ribattezzata.
Ma non è stata colpa mia, ho cercato di difendermi, non potete prendervela con me se il ghiaccio si scioglie.
Da quel giorno mi sono messo alla ricerca del colpevole, il vero colpevole, e non appena ho capito chi fosse, ho avuto l’idea.
Ovvero ho mandato in giro una balla.
Domani tutti in spiaggia a Point Lay, pericolosi extraterrestri arriveranno dal cielo.
Una volta che migliaia dei miei simili sono giunti a destinazione, rendendosi conto che degli alieni non v'era traccia, si sono tutti concentrati sul sottoscritto, come prevedibile.
“Allora?” hanno esclamato alcuni, interpretando il comune sentire. “Dov’è sono questi terribili extraterrestri?”
“Alzate gli occhi in alto, amici miei”, ho risposto, “sono quelli che ci guardano ora con curiosità e sorpresa.”
Sono loro gli alieni di questo pianeta, altro che umani.
Estremamente pericolosi...
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