Storie di bambini: c’è un altro tempo
Storie e Notizie N. 1148
Un uomo e un bimbo di 7 anni sono morti travolti da un'auto mentre viaggiavano sullo scooter, di ritorno dalla partita persa dalla Roma.
Dopo due umilianti tempi di gioco, il punteggio è 7 a 1 per i tedeschi.
Non è.
Era…
Figlio mio,
chiudi gli occhi.
E soprattutto ottura con decisione le orecchie.
Non sentire il fischio dell’odiata figura di nero vestita.
Che spesso se ne torna a casa con la valigia piena di insulti.
Leggi pure come il più onesto tra gli arbitri delle nostre sorti.
Non credergli.
Non credere a quel che racconta il tabellone.
Apri gli occhi, adesso, ma non credere a quel che vedi.
Libera le orecchie e ascolta me.
Perché non è ancora finita.
Certo, lo so, il momento è terribile e non possiamo più fare cambi.
Siamo qui e qui resteremo.
Per sempre.
Ma questa è una fortuna, sai?
Possiamo ancora farcela.
Sette a uno demolirebbe il petto e poi il cuore di chiunque.
E’ già successo a molti, lo so bene.
Io c’ero.
Ma da allora ho imparato la lezione.
Coraggio, tocca a noi, ora.
Loro hanno perso, dio è morto undici volte su quel campo.
Dodici con il mister e aggiungi pure il resto dell’olimpo che fremeva al pensiero di entrare a farsi valere.
Per puro coraggio o anche per comprensibile paura.
Hanno avuto la loro chance.
Adesso l’ora è nostra.
E’ tua.
Infila la maglietta.
Scegli il numero che preferisci e il nome che hai sempre sognato.
Che ho sempre sognato.
Che abbiamo sognato.
Tua madre ed io.
Il tuo.
Ecco, ti vedo, sfrecciante sulla fascia, che tagli verso il centro e superi tutti quei presunti giganti venuti dal nord.
Sei inafferrabile, invincibile.
Inarrivabile.
Perché sei sempre stato tu, il super eroe, altro che Avengers.
Goal.
Hai fatto goal.
Non te ne sei accorto, piccolo mio?
Hai segnato, calciando sotto le gambe dell’estremo difensore teutonico che già gongolava al pensiero di festeggiare con la sua bionda bevanda.
E lo hai fatto ancora, ancora e ancora.
Ancora.
Pareggio?
Manco a parlarne.
Siamo qui e ci saremo per sempre.
Non vale la pena, allora, provare a vincere?
Per sempre?
Questo è quel che è stato.
Quel che è adesso.
E che sarà.
Devi solo fidarti di me.
Chiudi gli occhi.
Tappa le orecchie.
E corri.
C’è un altro tempo dopo la fine.
Qui…
Compra il libro, Roba da bambini, Tempesta Editore.
Leggi altre storie di bambini
Un uomo e un bimbo di 7 anni sono morti travolti da un'auto mentre viaggiavano sullo scooter, di ritorno dalla partita persa dalla Roma.
Dopo due umilianti tempi di gioco, il punteggio è 7 a 1 per i tedeschi.
Non è.
Era…
Figlio mio,
chiudi gli occhi.
E soprattutto ottura con decisione le orecchie.
Non sentire il fischio dell’odiata figura di nero vestita.
Che spesso se ne torna a casa con la valigia piena di insulti.
Leggi pure come il più onesto tra gli arbitri delle nostre sorti.
Non credergli.
Non credere a quel che racconta il tabellone.
Apri gli occhi, adesso, ma non credere a quel che vedi.
Libera le orecchie e ascolta me.
Perché non è ancora finita.
Certo, lo so, il momento è terribile e non possiamo più fare cambi.
Siamo qui e qui resteremo.
Per sempre.
Ma questa è una fortuna, sai?
Possiamo ancora farcela.
Sette a uno demolirebbe il petto e poi il cuore di chiunque.
E’ già successo a molti, lo so bene.
Io c’ero.
Ma da allora ho imparato la lezione.
Coraggio, tocca a noi, ora.
Loro hanno perso, dio è morto undici volte su quel campo.
Dodici con il mister e aggiungi pure il resto dell’olimpo che fremeva al pensiero di entrare a farsi valere.
Per puro coraggio o anche per comprensibile paura.
Hanno avuto la loro chance.
Adesso l’ora è nostra.
E’ tua.
Infila la maglietta.
Scegli il numero che preferisci e il nome che hai sempre sognato.
Che ho sempre sognato.
Che abbiamo sognato.
Tua madre ed io.
Il tuo.
Ecco, ti vedo, sfrecciante sulla fascia, che tagli verso il centro e superi tutti quei presunti giganti venuti dal nord.
Sei inafferrabile, invincibile.
Inarrivabile.
Perché sei sempre stato tu, il super eroe, altro che Avengers.
Goal.
Hai fatto goal.
Non te ne sei accorto, piccolo mio?
Hai segnato, calciando sotto le gambe dell’estremo difensore teutonico che già gongolava al pensiero di festeggiare con la sua bionda bevanda.
E lo hai fatto ancora, ancora e ancora.
Ancora.
Pareggio?
Manco a parlarne.
Siamo qui e ci saremo per sempre.
Non vale la pena, allora, provare a vincere?
Per sempre?
Questo è quel che è stato.
Quel che è adesso.
E che sarà.
Devi solo fidarti di me.
Chiudi gli occhi.
Tappa le orecchie.
E corri.
C’è un altro tempo dopo la fine.
Qui…
Compra il libro, Roba da bambini, Tempesta Editore.
Leggi altre storie di bambini