Storie d'amore: Oltre le ossa
Storie e Notizie N. 1135
Nella cappella di San Morrell, ad Hallaton sono stati rinvenuti i resti di una coppia, probabilmente sepolta lì, e non nella chiesa principale della città, perché forse stranieri, criminali, o malati.
I due si tengono per mano...
Ecco, ci avete scoperto.
Eravamo lì, al di sotto della pelle e sopra di essa, davanti a voi.
Siamo sempre stati qui, davanti a voi.
Oggi si fa festa perché è tutto molto tenero.
Perché le ossa sono uguali per ciascuno, vero?
Perché due mani innocue, perfino intrecciate l’una nell’altra, lo sono se nell’occhio che guarda null’altro disegnano.
Evocano.
Risvegliando incubi nei meandri delle più ottuse paure.
Ma noi non abbiamo dimenticato.
Non li vogliamo accanto a noi, neanche da morti.
Perché hanno sbagliato.
E se financo fu natura ha sbagliare con loro, chi siamo noi per cambiare la storia?
Dio, forse?
Anche noi, non siamo mai stati dio, neanche per sogno.
Soprattutto per sogno.
Perché quando hai tutto, in quella mano, e sai già che quel tutto vivrà e morirà con te, oltre la pelle, oltre il tempo, fino a un giorno come oggi… be’, puoi permetterti anche il lusso di non chiedere alcunché a nessuno.
Neanche a dio.
Ecco, lo avete scoperto.
Che non c’era nient’altro sotto.
Che non nascondevamo maledizioni, ma neppure tesori.
E che il calore al di là era cosa normale, semplice.
Per tutti, è chiaro.
Ma non per noi.
Per quel calore accetti tutto.
Anche di venire dimenticati.
Prima e dopo.
Più che mai nell’attimo esatto in cui il libro si chiude.
E si spegne la luce.
Il mondo è grande e sa essere terribilmente crudele.
Ma, per buona sorte, non è onnipotente.
E può impegnare eserciti armati fino ai denti e folle inferocite allo spasimo senza ottenere nulla, oltre che nascondere meraviglie sotto la sabbia.
Tanto poi il vento farà il suo lavoro.
Uno dei tanti servitori del tempo.
E le esistenze che avrebbero meritato di raccontare se stesse verranno alla luce.
Ecco, ora sì che ci avete scoperto.
E’ giunta l’ora di ascoltare davvero la nostra storia.
Perché se l’amore è oltre le ossa, figuriamoci quale insignificante velo sia la pelle e tutto il resto.
Nella cappella di San Morrell, ad Hallaton sono stati rinvenuti i resti di una coppia, probabilmente sepolta lì, e non nella chiesa principale della città, perché forse stranieri, criminali, o malati.
I due si tengono per mano...
Ecco, ci avete scoperto.
Eravamo lì, al di sotto della pelle e sopra di essa, davanti a voi.
Siamo sempre stati qui, davanti a voi.
Oggi si fa festa perché è tutto molto tenero.
Perché le ossa sono uguali per ciascuno, vero?
Perché due mani innocue, perfino intrecciate l’una nell’altra, lo sono se nell’occhio che guarda null’altro disegnano.
Evocano.
Risvegliando incubi nei meandri delle più ottuse paure.
Ma noi non abbiamo dimenticato.
Non li vogliamo accanto a noi, neanche da morti.
Perché hanno sbagliato.
E se financo fu natura ha sbagliare con loro, chi siamo noi per cambiare la storia?
Dio, forse?
Anche noi, non siamo mai stati dio, neanche per sogno.
Soprattutto per sogno.
Perché quando hai tutto, in quella mano, e sai già che quel tutto vivrà e morirà con te, oltre la pelle, oltre il tempo, fino a un giorno come oggi… be’, puoi permetterti anche il lusso di non chiedere alcunché a nessuno.
Neanche a dio.
Ecco, lo avete scoperto.
Che non c’era nient’altro sotto.
Che non nascondevamo maledizioni, ma neppure tesori.
E che il calore al di là era cosa normale, semplice.
Per tutti, è chiaro.
Ma non per noi.
Per quel calore accetti tutto.
Anche di venire dimenticati.
Prima e dopo.
Più che mai nell’attimo esatto in cui il libro si chiude.
E si spegne la luce.
Il mondo è grande e sa essere terribilmente crudele.
Ma, per buona sorte, non è onnipotente.
E può impegnare eserciti armati fino ai denti e folle inferocite allo spasimo senza ottenere nulla, oltre che nascondere meraviglie sotto la sabbia.
Tanto poi il vento farà il suo lavoro.
Uno dei tanti servitori del tempo.
E le esistenze che avrebbero meritato di raccontare se stesse verranno alla luce.
Ecco, ora sì che ci avete scoperto.
E’ giunta l’ora di ascoltare davvero la nostra storia.
Perché se l’amore è oltre le ossa, figuriamoci quale insignificante velo sia la pelle e tutto il resto.