Storie di donne: una per tutte
Storie e Notizie N. 1106
Leggo che negli Stati Uniti una studentessa, Megan Sugg, ha ritirato il proprio diploma al capezzale della madre in fin di vita per un cancro.
Quest’ultima è deceduta pochi giorni dopo…
E queste sono le parole che immagino possa aver scritto per la figlia…
Una per tutte.
Così la chiameremo.
La migliore e la sola.
La festa che le conterrà tutte.
Strette, abbracciate, come noi.
Ora.
Guarda, ci sono davvero, apri gli occhi, sul serio.
Cancella le inutili lacrime, ci sarà tempo per piangere, c’è sempre.
Osserva quante meraviglie possono entrare in una pupilla che ama.
Il giorno che danzerai con l’uomo che meriterà il ballo successivo.
L’attimo prima che la musica inizi a farla da padrona.
E quello in chi la odierai per essere come tutte.
Leggi come il tallone d’Achille delle canzoni perfette.
Finiscono.
Proprio sul più bello arrivano alla fine.
Proprio come me.
Ma non come noi.
Perché malgrado l’io abbia una data di scadenza e allo stesso modo il tu, il noi fa magie.
La prova sei tu, la prova sono io.
E quel che la gioia di ora riesce a mostrare.
Il giorno che sceglierai come guadagnarti il pane e la stima di te.
Nutrendo il sopravvaluto stomaco quanto il maltrattato cuore.
Quando sarai orgogliosa di affermare quale ruolo hai scelto per essere parte attiva del mondo.
E il giorno in cui l’io diverrà il me.
Madre e figlia.
Leggi pure senza timore come figlia è madre.
Perché quando una vita se ne va ce n’è sempre un’altra che arriva.
Prima o poi.
Il giorno in cui aprirai la porta della tua casa e tutti quelli in cui la renderai tua veramente, con colori e forme.
Più che mai con le emozioni quotidiane.
Piccole gioie e sofferenze.
Gli immisurabili quanto estemporanei alti e gli inaccettabili e sadici bassi.
Ma comunque vita.
Tutto è qui, ora.
Nell’una fra tutte.
La sola.
Festa da ricordare.
Festa che ricorderai.
Per non dimenticare che noi è per sempre.