Matrimoni gay in Italia: la fuga in avanti
Storie e Notizie N. 1100
In seguito all’adeguamento da parte del comune di Grosseto alla delibera da parte del Tribunale sulla trascrizione di un matrimonio celebrato all’estero da una coppia di persone del medesimo sesso, la Cei ha, tra le altre cose, dichiarato: “Il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli. Il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti...”
Dedicato a tutti i fuggitivi di questo mondo.
Eccoci.
Siamo qui.
Anzi, eravamo qui.
Invisibili ai più, nell’essenza del vivere.
Del sentire spontaneo come del colore improvviso.
Ma questo non vuol dire che non esistiamo.
Che non possiamo soffrire.
Di corsa, solo correndo comprendi.
Vedi davvero.
Cosa vuol dire essere noi.
Noi, con le palpebre sempre dischiuse.
Con lo sguardo perennemente oltre quel che l’occhio mostra.
Incolpevole testimone della realtà mediocre.
Le gambe tese, i muscoli mai rilassati.
Le braccia a difesa di quel che resta.
Della pancia tremante di coraggio.
E del petto quale ultimo scudo in campo.
A proteggere il prezioso tesoro.
Il cuore?
No, non siamo in un romanzo d’appendice, qua.
Noi altri non ne siamo mai stati degni.
Ma il tesoro c’è, eccome se c’è.
Solo non potete aspettarvi che lo si possa descrivere con due righe, per quanto sincere.
Sì, è vero.
Siamo in fuga.
Sin dal nostro primo vagito, che tale non fu.
Il fiato in gola era già tanto dall’inizio.
Noi che corriamo.
Leggi come gli evasi dal mondo dei lenti.
O immobili.
Eccoci.
Siamo là.
Anzi, eravamo là.
Fragili ombre tra i miraggi dell’orizzonte.
Avanti, il più avanti possibile, fuggiamo.
Ma non è una scelta.
Non lo è mai stata.
Nascere e correre.
Solo vivere, lo è.
Proprio come il lasciar vivere.
Felicemente.
Gli altri…
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