Storie di bambini: accusato di omicidio è colpevole
Storie e Notizie N. 1097
Pakistan, 7 aprile 2014
Sì, signor giudice.
Ha 9 mesi, ma questo non conta.
Lei ha ragione.
E’ colpevole.
Ha tirato i sassi.
Certo che lo ha fatto.
Ha preso le pietre e le ha lanciate vinto dalla collera.
Perché gli avevate tolto la corrente elettrica.
Via la luce, via molto, alla sua età.
La tv?
Ma che cosa dice, vostro onore.
La play?
Giudice, ma ha capito dove viviamo, qui?
Ha presente di cosa viviamo, noi altri?
La luce, quella buona, serve per vedere l’essenziale.
Il meglio, scriva, cancelliere, scriva.
Il meglio.
Il volto dei cari.
Le espressioni meno decifrabili ad un’occhiata fugace.
I segreti degli occhi, i peggiori da scovare.
Il meglio, l’ho detto.
Il viso di chi ti ama, in breve.
Leggi pure come il miglior libro di scuola che esista al mondo.
Nondimeno, questo non è tutto, signor giudice.
Siamo in tribunale, non è così?
E o non è il momento e il luogo dell’onestà, questo?
E allora confessiamo tutto, con coraggio.
Muhammad è colpevole di molto di più che un estemporaneo lancio di sassi.
E’ un anche un ladro, un inguaribile ladro.
Ruba tutto, ogni cosa transiti innanzi al suo sguardo, incontentabile senza alcuna giustificazione.
Perché è recidivo, sfrontatamente tale.
Sa che ieri ha rubato e continua il dì seguente.
E stato consapevole del proprio reato in ogni secondo della sua seppur breve permanenza su questo pianeta, e ciò nonostante non ha mai esitato.
Anzi, sottrae indisturbato ogni giorno di più.
La refurtiva?
No, signor giudice, lei non ha capito.
Ops, mi perdoni, non vorrei essere denunciato per offesa alla corte.
Sono io che non mi sono spiegato con sufficiente chiarezza.
Ma ho una giustificazione.
Il mio assistito è speciale.
Un particolare tipo di delinquente.
Il più giovane tiratore di pietre al mondo, ma non solo.
Egli è anche il più insaziabile ladro di futuri.
Tutti quelli che probabilmente mai avrà.
E sono tanti, mi creda.
Tuttavia, lei ha ragione, signor giudice.
Muhammad Mosa Khan è colpevole.
Ha 9 mesi, ma questo non importa.
E’ colpevole perché è un innocente.
Lei sa meglio di me che il più grande crimine, a questo mondo, è quello di rimanere tali in mezzo alle ingiustizie.
Perché ne basta anche solo uno che riesca a sopravvivere a tutto questo.
Ed è lì che diviene infinitamente arduo il suo lavoro, vostro onore.
Distinguere l’innocente.
Dal vero colpevole…
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