Storie di ragazzi da ricordare
Storie e Notizie N. 967
Capita che un sabato sera come tanti un'auto perda il controllo e si schianti.
Ne ho vista una proprio oggi, nella carreggiata opposta, con il muso violentemente ritratto. Il più delle volte quelle lamiere accartocciate mi sembrano delle eloquenti espressioni facciali, che sanno tutte di indicibile paura.
E incontenibile angoscia.
Di chi era a bordo e, spesso, di chi non c’era.
Ma che aspettava.
Aspettava.
E ancora aspetta.
Capita talvolta che l’auto perda il controllo e si schianti proprio davanti ai tuoi occhi.
Nel preciso istante in cui transiti per altra via.
Per altre ragioni e con tutt’altre prospettive.
Di viaggio e di vita.
Ma tu non aspetti e vai.
Vai.
E vai senza voltarti.
Perché non mi riguarda, è giusto.
Ho una famiglia e una fidanzata che mi attendono.
Un marito e dei figli a casa.
O forse un giorno li avrò.
Per quale assurdo motivo dovrei mettere tutto ciò a rischio per un estraneo?
Ecco, capita, anzi, è capitato lo scorso sabato in provincia di Bergamo che due ragazzi, Jacopo e Nicola, non perdano il comune tempo a rispondere a tale (presunto) fondamentale quesito.
Ed è così che i fortunati Giordano e la sua ragazza voltano le spalle al fuoco che già pregustava l’insano pasto.
Sui giornali li chiamano eroi.
Preferisco rammentarli come ragazzi, anzi, adolescenti, promemoria prezioso per tutte le volte in cui (ri)leggerò in futuro le solite retoriche menate sul degrado dei giovani e di come erano migliori in passato.