Storie di animali: la festa delle cavie

Storie e Notizie N. 885

11 marzo 2013.
Un gran giorno per gli animali di questa terra, ovvero quella sfortunata categoria, condannata al sacrificio per contribuire all’illusione di un sopravvalutato bipede di poter ingannare la sincerità dello specchio e la morte che attende.
Dicesi cavie.
Da oggi è vietato vendere nei paesi dell’Unione Europea cosmetici realizzati con l’ausilio di test sugli animali.
Questa è la notizia che si è diffusa sui media, tradizionali e non.
Ovviamente, i sentimenti e le emozioni che suscita negli interessati non ottiene altrettanta visibilità.
Tuttavia, a noi che di invisibili storie viviamo, poco interessa, poiché possiamo ben vedere quali esplosioni di inarrestabile gioia si fanno largo negli occhi e nei cuori di chi sino ad ora ha pagato il prezzo più alto.
La cagnetta Dory per poco non ha avuto un infarto, allorché i suoi carcerieri si sono trovati costretti ad aprire il lucchetto della gabbia e liberarla dall’obbligo quotidiano di venire bucherellata dalla siringa sempre sulla stessa zampina.
Dory è uscita fuori timidamente, quasi incredula, ma poi ha iniziato a correre, a perdifiato, con la coda e le orecchie svolazzanti e lo sguardo fisso all’orizzonte.
Si fermerà quando sarà convinta del tutto che è veramente finito l’orribile incubo in cui è stata imprigionata.
E in quel momento un apoteosi di risate illuminerà il suo musetto.
Teodoro, il più giovane di ben sette topini, unico sopravvissuto alla tortura di questi anni, non appena ha appreso la buona novella è scoppiato in lacrime.
Inevitabile per chi sa di portare dentro il ricordo di tante, troppe vite amate sino alla morte, letteralmente.
Ma verrà anche per lui il momento di danzare, anche senza musica, libero, finalmente libero dal dolore.
Nella scimmietta Marika per ora c’è solo rabbia, una galassia di rabbia, difficile da smaltire in poco tempo. Sono troppe le domande senza risposta: perché quel bipede di cui sopra si è meritato così tanto potere e non sufficiente intelligenza per amministrarlo con giudizio? Forse il problema non è nel cervello, bensì in qualche altro organo? O magari deve solo crescere ancora? E perché dobbiamo essere noi a soffrire per lui? Perché dobbiamo essere noi le cavie?
Ciò nonostante, a differenza degli umani, gli animali sanno che la rabbia non è e non deve essere eterna, poiché la vita è troppo preziosa per trascorrerla schiavi di un sentimento così inutile come l’odio.
Sì, anche Marika farà festa.
E lo stesso faranno gli sposi coniglietti, Bartolomeo e Pia, ma non prima che quest’ultima finisca di abbracciare e ricoprire di baci il primo, il compagno di vita, nella buona e nella cattiva sorte.
Soprattutto cattiva.
Poiché Bart, come l’ha sempre chiamato lei, neppure laddove la sofferenza per i veleni invasori dei lori inermi corpi era insopportabile, ha mai smesso di farla ridere.
Grida di dolore nascoste nel cuore e allegri sorrisi per Pia, questa è stata la sua missione in quei tristi anni.
Missione compiuta, amore mio, sussurra lei al grande orecchio del marito, evviva.
Ora si farà solo all'amore, per sempre.
Alla prossima vittoria, canta la gattina Lisa.
Ovvero miagola, per i profani.
Gorgheggia come un usignolo, per chi ha orecchio diversamente aperto.
Alla prossima vittoria, questo è il ritornello della sua canzone.
Perché Lisa sa alla perfezione che la guerra per i diritti degli animali non è ancora finita.
Nondimeno, è giusto cantare, ballare e fare all’amore quando si vince una battaglia.
Alla prossima vittoria.

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