Storie sulla tristezza: la pistola
Storie e Notizie N. 889
Un nuovo caso Trayvon Martin si abbatte sugli Usa. Kimani Gray, 16 anni, è stato assassinato sabato da due poliziotti e la rivolta (qui un video) è esplosa nelle strade di Brooklyn. Gli agenti sostengono che il ragazzo aveva estratto una pistola, mentre alcuni testimoni affermano il contrario. Ma siamo sicuri che la rabbiosa melodia funebre di violenza e dolore che accompagna questi tragici fatti sia ispirata solo da questo seppur fondamentale dubbio?
La musica inizia a danzare, le prime note si fanno largo nel vuoto reso tale dall’esplosione di uno sparo e il gospel risponde a tono.
Se Kimani, detto Kiki, aveva estratto la pistola…
Beh, se l’è cercata, cosa poteva aspettarsi? I poliziotti sono esseri umani, molti hanno famiglia, mogli, figli, hanno avuto paura, hanno sparato per difendersi.
Ma se il ragazzino sedicenne non aveva una pistola…
Allora è un’altra storia, maledetti poliziotti, assassini, uccidere così a sangue freddo un innocente, in galera, in galera.
Però, se il sedicenne aveva la pistola…
E’ diverso, è tutto diverso quando sei lì, in strada, di pattuglia, con questi cosiddetti ragazzi che vanno in giro armati fino ai denti, che rubano e spacciano, mica puoi fare il tenero, quando vedi l’arma devi decidere: o lui o te.
E se invece il giovane nero non ha estratto la pistola perché non l’aveva…
E’ perché era nero, questa è la realtà, un nero lo puoi ammazzare, non conta, è reato minore, è un fondamento dell’America, è scritto nella storia di questo paese, come il mattone di una villa vittoriana in Alabama.
Immagina, al contrario, che Kimani avesse la pistola…
E’ triste, d’accordo, ma fare il poliziotto non è facile, siete tutti buoni da fuori a giudicare, ma quando vedi la canna che ti punta dritto al cuore, come fai a sperare di scongiurare la morte se non sparando a tua volta?
D’altra parte, se l’afro-americano non aveva la pistola…
Ma com’è che queste cose non accadono ai bianchi? Perché non si legge mai di un ragazzino bianco pestato o peggio ucciso dalla polizia? Non facciamo gli ipocriti, l’America è razzista e la polizia ne è la peggiore espressione.
Nondimeno, se il ragazzo ha messo le mani in tasca e ha tirato fuori la pistola…
Pochi secondi, in pochi secondi devi fare una scelta. Ma come fai a farne una diversa se ne hai una sola? Il poliziotto ha ordini precisi, servire e proteggere, è per far ciò deve obbedire agli ordini: sparare se qualcuno ti minaccia con un'arma.
Sarà, ma se la vittima non aveva la pistola…
E’ una crudeltà immane, cancellare una vita così giovane, questa gente va condannata a morte per direttissima e anche il loro capo deve pagare per questo ennesimo delitto.
Se aveva la pistola, se non l’aveva, ciò che resta e lì in terra, con il sangue che fugge via espulso prematuramente da quel corpo imberbe.
Un ragazzo di soli sedici anni.
Un cadavere.
Pistola o non pistola.
Forse la sua vita tranciata merita una spiegazione migliore, di sicuro più profonda, per far sì che non sia morto invano, ovvero che scongiuri l’eventualità che la tragedia si ripeti ancora.
Ancora.
E ancora.
Un nuovo caso Trayvon Martin si abbatte sugli Usa. Kimani Gray, 16 anni, è stato assassinato sabato da due poliziotti e la rivolta (qui un video) è esplosa nelle strade di Brooklyn. Gli agenti sostengono che il ragazzo aveva estratto una pistola, mentre alcuni testimoni affermano il contrario. Ma siamo sicuri che la rabbiosa melodia funebre di violenza e dolore che accompagna questi tragici fatti sia ispirata solo da questo seppur fondamentale dubbio?
La musica inizia a danzare, le prime note si fanno largo nel vuoto reso tale dall’esplosione di uno sparo e il gospel risponde a tono.
Se Kimani, detto Kiki, aveva estratto la pistola…
Beh, se l’è cercata, cosa poteva aspettarsi? I poliziotti sono esseri umani, molti hanno famiglia, mogli, figli, hanno avuto paura, hanno sparato per difendersi.
Ma se il ragazzino sedicenne non aveva una pistola…
Allora è un’altra storia, maledetti poliziotti, assassini, uccidere così a sangue freddo un innocente, in galera, in galera.
Però, se il sedicenne aveva la pistola…
E’ diverso, è tutto diverso quando sei lì, in strada, di pattuglia, con questi cosiddetti ragazzi che vanno in giro armati fino ai denti, che rubano e spacciano, mica puoi fare il tenero, quando vedi l’arma devi decidere: o lui o te.
E se invece il giovane nero non ha estratto la pistola perché non l’aveva…
E’ perché era nero, questa è la realtà, un nero lo puoi ammazzare, non conta, è reato minore, è un fondamento dell’America, è scritto nella storia di questo paese, come il mattone di una villa vittoriana in Alabama.
Immagina, al contrario, che Kimani avesse la pistola…
E’ triste, d’accordo, ma fare il poliziotto non è facile, siete tutti buoni da fuori a giudicare, ma quando vedi la canna che ti punta dritto al cuore, come fai a sperare di scongiurare la morte se non sparando a tua volta?
D’altra parte, se l’afro-americano non aveva la pistola…
Ma com’è che queste cose non accadono ai bianchi? Perché non si legge mai di un ragazzino bianco pestato o peggio ucciso dalla polizia? Non facciamo gli ipocriti, l’America è razzista e la polizia ne è la peggiore espressione.
Nondimeno, se il ragazzo ha messo le mani in tasca e ha tirato fuori la pistola…
Pochi secondi, in pochi secondi devi fare una scelta. Ma come fai a farne una diversa se ne hai una sola? Il poliziotto ha ordini precisi, servire e proteggere, è per far ciò deve obbedire agli ordini: sparare se qualcuno ti minaccia con un'arma.
Sarà, ma se la vittima non aveva la pistola…
E’ una crudeltà immane, cancellare una vita così giovane, questa gente va condannata a morte per direttissima e anche il loro capo deve pagare per questo ennesimo delitto.
Se aveva la pistola, se non l’aveva, ciò che resta e lì in terra, con il sangue che fugge via espulso prematuramente da quel corpo imberbe.
Un ragazzo di soli sedici anni.
Un cadavere.
Pistola o non pistola.
Forse la sua vita tranciata merita una spiegazione migliore, di sicuro più profonda, per far sì che non sia morto invano, ovvero che scongiuri l’eventualità che la tragedia si ripeti ancora.
Ancora.
E ancora.