UNHCR World Refugee Day: menzogne dei paesi ricchi
Storie e Notizie N. 395
Oggi è la Giornata mondiale del rifugiato.
Rifugiato, altra parola sfruttata e abusata da politici e media, soprattutto nostrani.
Come afferma giustamente Wikipedia, giuridicamente indica chi scappa o viene espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o razziali dal proprio paese e trova ospitalità in terra straniera.
Sempre giuridicamente, più generico è il termine e quindi la condizione di profugo, che permette al primo di richiedere il cosiddetto asilo politico.
Tuttavia, nel nostro mondo esiste un altro strumento per trovare il senso delle parole, al di là delle convenzioni legali: il dizionario.
Si da il caso che rifugiato sia anche il participio passato del verbo riflessivo rifugiarsi, ovvero cercare rifugio, mettersi al riparo, al sicuro.
Un verbo, anzi bisogno, che ognuno di noi può aver provato nella propria vita.
Un verbo, anzi bisogno, che tutti potremmo vivere un giorno.
Un verbo che è un bisogno il quale risiede in uno degli istinti umani più legittimi: quello di sopravvivenza.
Eppure, i nostri pseudo leaders con il contrappunto dei grandi mezzi di comunicazione, continuano a mettere in scena la stessa farsa.
Quella in cui i buoni, gli eroi, anzi, i super eroi dobbiamo essere necessariamente noi.
In Inglese We.
Fortuna o sfortuna vuole che esistano ancora le storie.Eccone una quasi completamente ispirata dal recente Report ufficiale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR):
La Storia:
Immaginiamo.
Immaginiamo che l'80% dei rifugiati al mondo siano ospitati nei paesi poveri.
Solo nei paesi poveri.
Immaginiamo poi che più di un quarto di essi si trovi in tre paesi: Pakistan, Iran e Siria, rispettivamente 1.9 milioni, 1.1 milioni e 1 milione.
Immaginiamo che queste cifre non comprendano l'ultima ondata di sfollati a causa dei disordini di quest'anno in Nord Africa.
Immaginiamo quindi che la maggior parte di essi abbia trovato rifugio nei paesi vicini, dato che le nazioni europee cercano di impedire loro di raggiungere le proprie coste.
Immaginiamo poi che al mondo ci siano 43.7 milioni di sfollati.
All'interno di questa enorme massa di esseri umani, continuiamo ad immaginare che 15.4 milioni siano i rifugiati.
Quelli che lo sono giuridicamente, è ovvio.
Immaginiamo che di questi, 10.55 milioni siano sotto la protezione dell'UNHCR e 4.82 milioni sotto l'egida dell'UN Relief and Works Agency for Palestine Refugees.
Se ci resta ancora un po’ di immaginazione – capisco che da questa parte del mondo non ce ne sia molta – immaginiamo che della cifra che rimane 27.5 milioni siano sfollati all'interno del proprio paese in conflitto e che quasi 850.000 siano richiedenti asilo, quasi un quinto di questi solo in Sud Africa.
Immaginiamo, stavolta mettendo a dura prova le nostre grasse coscienze, che
15.500 delle domande d'asilo siano da parte di bambini , la maggior parte somali o afghani.
Immaginiamo infine che alcuni rifugiati siano in esilio da oltre 30 anni.
Ecco… ora capisco che questa storia sia tutto frutto della nostra immaginazione.
Ma se fosse vera, come mai esiste nel nostro paese e nel resto d’Europa ancora così tanta gente che a destra si sente in dovere di ergersi a difesa della propria terra invasa da milioni di clandestini affamati e a sinistra si auto celebra come caritatevole e accogliente nei confronti dei poveri immigrati?
Perché se fosse vera questa storia, i paesi poveri stessi, they are the world, not we…
La Notizia: San Francisco Chronicle, Nazioni Unite: I paesi poveri ospitano la maggior parte dei rifugiati.