Storie sulla tristezza: la buona notizia sui migranti
Stamani rendo il mio blog ancora più impopolare, va'.
Ho letto che questa notte un’imbarcazione con a bordo almeno 200 persone è naufragata a sud di Lampedusa. A quanto riferisce la Guardia Costiera, 47 sono state tratte in salvo, mentre circa 150 sono ancora disperse.
Persone.
No, perché almeno su questo blog si tratta di persone, ovvero esseri umani.
Poi ho letto un aggiornamento della tragedia: i dispersi scendono a 130, poiché sono stati avvistati 20 cadaveri in mare.
Altro triste aggiornamento (9.03, 7/04/2011): le persone a bordo probabilmente erano almeno 300 e i dispersi circa 250, con in mare cadaveri di donne e bambini...
Altro triste aggiornamento (9.03, 7/04/2011): le persone a bordo probabilmente erano almeno 300 e i dispersi circa 250, con in mare cadaveri di donne e bambini...
Cadaveri.
Un cadavere è un cadavere, che sia quello di un 'clandestino' piuttosto che di un 'rifugiato'.
La morte li livella, direbbe Totò.
Ebbene, siamo franchi, vi va?
Anche il razzismo equipara in molti, nel nostro paese.
Tanti.
In quanti, mi chiedo, in quanti davanti alla tv – perché la maggior parte della gente è lì che prende il 100% delle informazioni – osservando le immagini riportate da Lampedusa ha sentito un briciolo, ripeto, un esile briciolo di compassione verso quelle persone?
Compassione, vera compassione, dentro la pancia e non a parole.
Eh sì, perché quella a parole del cosiddetto benpensante non è altro che la giustificazione ideale per il razzista esplicito, quello che da all’altro dell’ipocrita.
Non c’è differenza tra i due e lo sapete meglio di me.
A stare dalla parte degli ultimi non fa comodo a nessuno.
Perché questo sono.
Questa è la realtà, altro che stronzate da salotto.
Una persona che abbandona la propria terra, famiglia ed amici, per morire affogata con la speranza di raggiungere un paese in cui in pochi hanno ancora idea di cosa significhi rispetto dei diritti umani cos’altro è se non uno degli ultimi di questo mondo?
Questo è buonismo?
Ehi, dico a voi, che ogni tanto scrivete queste ipocrite quanto ottuse cazzate tra i commenti o per email.
E’ buonismo rendersi conto che chi rischia la vita per salvarsi il culo merita rispetto?!
Ma il problema non è solo questo.
Il vero problema, anzi, dramma è che nel mio paese quando si tratta di ultimi veri, come i cosiddetti ‘zingari’, ‘extracomunitari’, ‘barboni’, in pochi, incredibilmente pochi, si è disposti ad esporsi.
Non paga.
Come questo post.
Come tutte le volte che scrivo su questi argomenti.
L’ho già detto.
Quando scrivo qualcosa su Berlusconi è un conto.
Ma se scrivo su questi temi, la musica cambia.
Anche questo lo sapete come me.
Da quanti anni è l’immigrazione il cavallo di battaglia di questi orribili governi di centro destra, in tutta Europa?
E da quanti anni, chi dovrebbe rappresentare un pensiero alternativo, non ha il coraggio di mettersi veramente dall’altra parte?
E non con le manifestazioni rigorosamente di una giornata, con le impegnate serate a tema nelle librerie del centro, con l’intercultura che non deve mai dare fastidio in alto, e soprattutto con le pagliacciate degli ‘scrittori migranti’.
Di quale parte parlo?
Semplice.
Quella in cui non v’è nulla da guadagnare.
Quella degli ultimi.
Ecco perché per molti, moltissimi, in maniera cinicamente trasversale, quando costoro spariscono nel mare è una buona notizia.
Non c’è il bisogno di respingerli, facendosi chiamare razzista, e neppure osare difenderli, sentendosi dare del buonista.
Più che buona notizia, è la migliore…
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