Storie di razzismo: Yara Gambirasio, che Dio protegga gli innocenti
Storie e Notizie N. 293
In questo inizio di settimana due notizie in particolare occupano le prime pagine di tg e quotidiani ed entrambe fanno riferimento a terribili tragedie: la morte di sette persone a Lamezia Terme e quella relativa alla scomparsa della tredicenne Yara Gambirasio.
Le due tristi vicende hanno in comune una parola: immigrati.
Una parola capace di unire l’italico patriottismo quasi quanto la nazionale di calcio, a meno che non si esibisca in prestazioni scadenti come quella dell’ultimo mondiale.
In quel caso escono fuori perfino quelli che ti dicono: “Italia? No, io ho tifato Spagna, mi piace il bel calcio, altro che catenaccio…”
Nello specifico, leggo che il responsabile della morte dei ciclisti, investiti dalla sua auto, è Chafik El Ketani, un marocchino di 21 anni.
Marocchino, questa è la parola che conta per la maggior parte dei giornali e per una larga parte dei loro lettori.
Conta molto poco che nell’auto con El Ketani ci fosse anche suo nipote, un bimbo di 8 anni - innocente per definizione, marocchino o meno... - fortunatamente ora fuori pericolo.
Nello stesso tempo, quel che sta accadendo intorno alla scomparsa di Yara è come al solito estremamente sintomatico del razzismo che è ormai parte integrante della nostra cultura, se così possiamo ancora chiamarla.
Sia ben chiaro: non sto affatto dicendo che gli italiani sono razzisti, ma qualcosa di più complesso e quindi più difficile da sradicare.
Sicuramente non con quelle stronzate di campagne pubblicitarie progressiste con gli abbracci e le strette di mano bicolori.
Ma questo è niente.
Potete ben immaginare come l’associazione immigrazione criminalità diverrà di nuovo il massimo del trendy se ci dovessero essere elezioni anticipate…
La Storia:
C’era una volta il cittadino medio.
Il cittadino medio è uno che non ha un’opinione precisa su alcunché.
Vota a destra ma se gli gira vota pure a sinistra.
E vale perfettamente il viceversa.
Tuttavia, anche se non ha un’opinione precisa su alcunché, sui grandi temi ha sempre un parere da esprimere.
I grandi temi sono sempre gli stessi, da molti anni a questa parte.
Il calcio, ovviamente, il Festival di Sanremo, i politici, la mafia al sud, l’immigrazione…
Ecco sul penultimo punto, per colpa o merito di Saviano, inizia ad essere un tantino confuso, ma è un’eccezione.
Il cittadino medio esprime su questi argomenti pareri molto simili alla media della popolazione.
Diciamo pure identici, previo alcune piccole sfumature.
Sul calcio vi dirà che una volta era molto meglio, che prima c’erano meno soldi e più passione, ma una cosa è certa: quando inizia il campionato, che sia con la pay tv o allo stadio, non si perde una partita.
Sul Festival di Sanremo rimpiangerà allo stesso modo il passato, ma almeno la sera della finale sarà come tutti i suoi pari lì davanti allo schermo ad aspettare il risultato del televoto e della giuria popolare.
Sui politici vi dirà le cose peggiori, ma non aspettatevi mai un voto che sia uno che veramente significhi cambiamento.
L’immigrazione, poi, rappresenta il tema su cui dimostra maggiormente il suo non sbilanciarsi.
Il 26 novembre a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, si perdono le tracce di una giovane ragazza e i volontari iniziano subito le ricerche.
Il cittadino medio si interessa subito alla vicenda, è sempre molto sensibile alle tragedie insolute.
Il 4 dicembre arriva la prima notizia che evoca il prezioso collante nazionale di cui sopra: “Yara è stata uccisa. Fermato un tunisino”.
Il giorno seguente un’altra notizia smentisce la prima: Yara, marocchino fermato per omicidio: incastrato dalle intercettazioni.
Differenza veniale per il cittadino medio: Marocchino o Tunisino, sempre immigrato è, per giunta extracomunitario.
Qual è l’intercettazione chiave? “Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa”.
Ora, il cittadino medio che in questo periodo gli gira di votare a destra non ha dubbi: “Quando saremo sicuri di chi è stato, metteremo i passamontagna e andremo a punire quel marocchino”, prendendo una dichiarazione a caso tra le tante.
Ma non crediate che il cittadino medio che invece in questo momento vota nel lato opposto dimostri altrettanto alternativo pensiero.
Difatti, non si pronuncia.
A difendere l’indifendibile c’è solo da perderci, questo si dice.
Una cosa è sicura: entrambi basano il loro punto di vista su quella singola notizia.
Molti anche solo il titolo.
Serve forse a qualcosa il fatto che Mohammed Fikri, l’operaio 22enne marocchino, si dichiari estraneo ai fatti?
Serve a qualcosa sapere che Abderrazzaq, il cugino di Mohamed, affermi che quest’ultimo non stava fuggendo quando è stato arrestato sulla nave partita da Genova per il Marocco ma che aveva programmato tale viaggio da tempo?
E serve a qualcosa che lo stesso Abderrazzaq sostenga che in realtà Fikri avrebbe detto “Che Dio mi protegga, non l’ho uccisa io” e che gli investigatori avrebbero sbagliato la traduzione?
Il problema è che per il cittadino medio, tra mi perdoni e mi protegga c'è la stessa differenza che riesce a cogliere tra tunisino e marocchino.
E il razzismo è soprattutto in chi non ha nessuna intenzione che ciò cambi...
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