Gesù, Freud, Einstein: l’Italia di oggi li avrebbe respinti
Il diritto di asilo è sancito nell’articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo:
Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
In particolare il diritto d’asilo spetta ai cosiddetti rifugiati.
Si tratta di uno status che spetta a qualunque persona che non possa ritornare nel proprio paese d’origine a causa di effettive persecuzioni e fondate minacce di morte.
Ciò è sancito, oltre che dall’articolo numero 1 della Convenzione di Ginevra e dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), anche dagli accordi firmati dai governi con le stesse Nazioni Unite.
Entrando nello specifico, il diritto d’asilo diviene politico, quando l’individuo viene perseguitato proprio per le sue idee politiche.
La storia ci insegna che tante, tantissime volte, quelle idee sono preziose quanto le persone stesse che l’hanno partorite, forse anche di più.
Persone che hanno cercato rifugio in paesi stranieri per salvare la propria vita ma con essa messaggi, concetti, valori che hanno contribuito a rendere questo mondo più ricco e migliore di prima.
Ne cito solo alcune, così, in ordine sparso:
Voltaire, filosofo, scrittore, drammaturgo e poeta francese
Sigmund Freud, neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi.
Claude Lévi-Strauss, antropologo, psicologo e filosofo francese.
Mosè, profeta e condottiero del popolo ebraico.
Gesù, predicatore ebreo e figura centrale del Cristianesimo.
L’attuale Dalai Lama, supremo capo religioso della corrente tibetana buddista.
Albert Einstein, fisico Tedesco, naturalizzato svizzero e in seguito cittadino statunitense.
Isabel Allende, scrittrice cilena.
Anna Frank, personaggio simbolo della Shoah, autrice del celebre Diario.
Victor Hugo, scrittore, poeta e drammaturgo francese.
Thomas Mann, scrittore e saggista tedesco. Premio Nobel nel 1929.
Rigoberta Menchú, pacifista guatemalteca che ha ricevuto nel 1992 il Premio Nobel per la Pace.
Tutti questi personaggi hanno in comune, tra le altre cose, di essere stati in un momento della loro vita degli stranieri in terra straniera, delle persone in fuga dal proprio paese, degli immigrati clandestini.
Ieri sera il nostro presidente del consiglio ha detto che in Italia non entra chi non ha dritto, che sui barconi che portano immigrati clandestini verso l'Italia "praticamente" non ci sono "persone che hanno diritto d'asilo", al di là di alcuni "casi eccezionalissimi".
Casi eccezionalissimi, come gli uomini e le donne che ho appena elencato.
E chi può dire che altri “casi” di questo tipo non siano a bordo di quelle navi che oggi l’Italia respinge in mare?
Come si può affermarlo, senza prima accogliere e soccorrere i passeggeri, come prevede tra gli altri il rispetto dei diritti umani?
D’altra parte si tratta di un rispetto che merita ogni individuo.
Ogni individuo vuol dire tutti, chiunque, anche il nostro premier.
Ad esempio, in caso un domani Berlo non potrà più essere protetto dalle nostre (sue) leggi e si riterrà vittima di ingiuste persecuzioni (cosa che va blaterando fin da quando è sceso in campo…) avrà anch’egli il diritto di chiedere asilo in un altro paese.
Chissà, magari proprio in Libia dal suo amico Gheddafi, sebbene non credo troverà solo amici da quelle parti…